Bravi ed attivi Marco Grasso e Matteo Indice ma............................
.................questa è "cronaca", solo semplice e sterile cronaca che non serve a nulla, anzi è pericolosissima, se non viene contemporaneamente affiancata da commenti che suscitino dialogo e conoscenza.
La sterile cronaca è utile quando avvia un dibattito.........
Quando la cronaca riporta l'omicidio di un bambino si scatena, di solito, un delirante dibattito al quale intervengono "tutti"!?
Per questioni così importanti e fondanti del costume sociale come la "truffa elettorale", che produce in ricaduta tutti i delitti possibili (compreso l'omicidio di un bambino!) il dibattito non parte e i pochi commentatori fanno battute di scarsa rilevanza appoggiandosi ai luoghi comuni.
Sarà quindi utile fissare l'attenzione su quanto la "sterile cronaca" non riesce a raccontare:
-Già il titolo è fuorviante perchè, con documentazione certa ed inoppugnabile, si può far risalire il pilotaggio delle elezioni da parte delle "cosche", almeno al 1981..........con l'elezione della giunta Teardo !!
-Alberto Teardo, presidente di Regione Liguria fu arrestato nel 1983 per un lungo elenco di reati e la “sporca vicenda” dette luogo a molti commenti tra i quali spiccò quello di Baget Bozzo:
"Le giunte locali sono difficili a costituirsi e ancora più difficile sarà il loro equilibrio nell' esercizio del governo perchè non dispongono più di un linguaggio politico: nè pentapartitico nè "rosso". Il vero evento è questo: le giunte locali nascono senza politica, costituiscono il simbolo della sua assenza. La Liguria sta diventando da questo punto di vista una delle regioni italiane più significative. Forse è veramente un segno visibile della marcia verso il nord del costume mafioso.
Che l' ex presidente Teardo, condannato a molti anni di carcere (12 anni e 9 mesi !!!), se ne esca in libertà provvisoria pagando 40 milioni di cauzione pronta cassa e poi inizia immediatamente la sua attività politica attaccando duramente il sindaco socialista di Genova, porta sulla riviera ligure quella bella sicurezza d' impunità che, a livelli così formali, era qui sinora sconosciuta.
L' opinione pubblica non si è rimessa dal sussulto, ma a che cosa non ci si rassegna ormai?
L' impunità si addice al potente.
Ma non basta.
Assessori e funzionari democristiani della Regione Liguria sono coinvolti nello "scandalo" dei corsi d' istruzione professionale in tutto o in parte "fantasma", finanziati dalla Comunità economica europea.
Questa volta non sono colpiti solo gli assessori, ma anche i funzionari: ciò mostra la crisi dell' oggettività e dell' indipendenza della amministrazione.
Era una cosa nota: oggi la magistratura la rivela puntualmente come una finzione.
Ma ciò apre una crisi di credibilità in tutto il sistema delle autonomie regionali, in cui le connivenze tra politico e funzionario sono più facili e meno istituzionalmente protette che non quelle tra funzionario statale e ministro.
LA magistratura ha in mano tutte le carte e tutti i poteri.
I partiti della Regione Liguria in cerca di una maggioranza sono in ginocchio innanzi al giudice .........
Oggi, con metà del gruppo assessoriale democristiano incriminato, un solo assessore scudo crociato è costretto ad accumulare tutti gli incarichi del suo partito...
Il magistrato diventa così l' arbitrio d' una situazione politica e il potere si trasferisce verso il tribunale.
Ne consegue che i governi locali si fanno con il consenso e nei tempi voluti dal magistrato.
Lamentavo un giorno che la Liguria fosse una regione che non fa notizia.
Oggi essa manda le più singolari notizie, ma travestite da banalità. Nessuno fa attenzione, per inveterata abitudine, a ciò che accade tra Roia e il Magra. Eppure oggi questa regione è la cartina di tornasole della realtà del paese."
- di GIANNI BAGET BOZZO
Si può quindi ragionevolmente concludere che:
"Non si tratta della questione morale posta soltanto nei termini di chi ruba di più o di meno.
Si tratta del fatto che l' esaurimento del linguaggio politico fa sì che anche il più onesto degli uomini non conosca come grammatica e come sintassi della sua azione altra formula che quella, eminentemente conflittuale, della spartizione del potere
…
A che cosa è servito denunciare la modalità truffaldina delle “firme false” che ha occupato centinaia di pagine di stampa nel 2005 ??
A che cosa è servito ri-denunciare la modalità truffaldina delle “firme false” che ha occupato centinaia di pagine di stampa anche nel 2010 ??
A che cosa è servito denunciare, verificare, accertare...........
A che cosa è servito che il direttore del SECOLO XIX, La Rocca scrivesse:
A che cosa è servito denunciare al Tribunale di Torino (che ha competenza sull'operato dei magistrati liguri ) il comportamento gravemente lesivo del risultato elettorale tenuto dal Presidente della commissione elettorale HAUPT ?
E ancora, a che cosa è servito chiamare all'attenzione LALLA, (oggi "difensore civico", dopo il pensionamento !!??) attraverso un intenso volantinaggio davanti al Tribunale di Genova distribuendo questo volantino:
.
Firme FALSE o Firme.... e "FARSE"
-Con una Commissione elettorale che certifica più firme di quelle depositate (e non procede nemmeno ad una riverifica), come nel 2005, si ripresenta il medesimo spettacolo della mancanza TOTALE del controllo, pur nella evidente presa di conoscenza della fallacità del metodo.
-A che serve una Commissione elettorale che sbaglia i conteggi; "osserva" le anomalie solo dopo uno "SCANDALO" pubblico; concede visioni parziali e induce il cittadino alla incredulità, non ottemperando ai doveri d'ufficio ?
-E' così difficile mettere a disposizione di tutti la visione dei documenti utilizzati e depositati in tribunale ?
-Quanti giorni sono ancora necessari e quale nuovo scandalo occorre portare alla luce perché il presidente di Commissione, il giudice Alberto Haupt, prenda una decisione e verifichi firma per firma?
-Dovevano essere i radicali a dichiararsi "danneggiati" ?
-L'Italia intera è danneggiata dalla farsa replicata (a soli cinque anni di distanza), ed i liguri che andranno a votare liste di cui non si è accertata la legittimità a concorrere.
-Il pressapochismo degli strumenti di controllo è di evidenza eclatante, come la prassi di violare le regole dai partiti (tutti).
-Chiedere un "corretto" intervento degli uffici incaricati è anomalo ?
-Quando mandiamo i nostri "delegati" a controllare il "corretto svolgimento delle elezioni" in qualche landa sperduta del terzo mondo, ci rendiamo conto di essere – noi - appartenenti al "quarto mondo" ?
-Dobbiamo chiedere aiuto alla Namibia per avere una democrazia rappresentativa degna di essere tale ?
-Anche il direttore del maggiore quotidiano ligure, Il Secolo XIX, è stato chiaro e netto nel richiamo delle responsabilità (e colpe) dei partiti ed ha anche aggiunto che servirebbe che il Procuratore Capo, Francesco Lalla, procedesse subito al sequestro di TUTTE le firme depositate per una verifica a 360 gradi, prima delle elezioni!
Invece ancora nulla!
www.casadellalegalità.org oras.genova@gmail.com
...
Quindi, preso in esame il racconto appena concluso, le domande da porsi sono:
E' lecito dare alla magistratura la responsabilità "maggiore" di tutto quanto accade ?
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