LA MAFIA A LAVAGNA ?
COME SI MANIFESTA ?
Per indirizzare i "fari" che devono fare luce sulla conoscenza dei mis-fatti nel comune di Lavagna, occorre seguire un percorso diverso da quello seguito, fin qui, dai magistrati che si stanno interessando attivamente delle infiltrazioni delle cosche nella P.A. lavagnese............
Titola il SECOLO XIX:
Niente da eccepire sulle dichiarazioni di PAOLO NUCERA.
E' evidente che sa di che cosa si sta parlando, non è scemo e vive a Lavagna da molti anni dove si occupa di attività note ed evidenti per cui è meglio "farsi gli affari propri"(!!) ad evitare che la P.A. "diventi ostile nei tuoi confronti......".
A questo punto è preliminare accettare una visione della "mafia" (nel senso esteso e ben espresso nel 416 bis) che qui si riporta per comodità: << L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali..............Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alla camorra, alla ‘ndrangheta e alle altre associazioni, comunque localmente denominate, anche straniere, che valendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo perseguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso.>>
Fin qui il 416 bis che necessita di alcune osservazioni e aggiornamenti:
1) La "mafia" (in senso ampio) è comunemente creduta come una associazione costituita da soggetti provenienti ESCLUSIVAMENTE da aree geografiche meridionali....questo è FALSO !
- Infatti il 416 bis indica come"mafiosa"ogni associazione che appartenga a quelle "comunque localmente denominate, anche straniere";
2) La "mafia" ha assunto da sempre una connotazione di operatività configurata da prevaricazione, la quale è contrastante con la legalità che dovrebbe esprimere l'amministrazione locale in uno Stato di Diritto.........................
3) La prevaricazione è espressa da individui affetti da "megalomania" manifestata attraverso delirio di grandezza, consistente in una eccessiva considerazione di sé, che spinge a compiere o ad attribuirsi azioni al di sopra delle proprie possibilità e (nel caso che qui vogliamo analizzare), tale comportamento appartiene proprio agli amministratori pubblici...............questo indica che essi sono "mafiosi" quale che sia la loro provenienza etnico/geografica !
4) La prevaricazione è un tipico comportamento espresso da un soggetto "debole" e tutti gli amministratori che arrivano alla "poltrona" attraverso un percorso falsato sono consapevoli della loro debolezza ( perchè sanno che i voti sono "controllati" ); d'altro canto è proprio il 416 bis (..........ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.) che ci ricorda ancora una volta cosa rappresenti la "mafia" nei contesti elettorali.
5) Il SECOLO XIX titolava qualche giorno fa: USURA,RICICLAGGIO, VOTO DI SCAMBIO.....
E ancora dal SECOLO XIX si apprendevano le confessioni di un soggetto assai debole perchè risultato eletto grazie al tipico percorso volto ad "ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali".....
Infatti, a conferma di quanto sopra, era sempre il SECOLO XIX che riportava (proprio in prossimità del voto ) una altra "confessione" (di un eletto con metodo mafioso!) e tale dichiarazione riporta ancora a quanto dice il 416 bis: " ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali"
Concludendo questa breve analisi su Lavagna e la "mafia" si osserva che il problema, se è vero che lo si vuole eliminare (!!??), si colloca a monte di ogni situazione fin qui presa in esame dai magistrati.
La "mafia" è insita nella prima fase della tenzone elettorale; parte dalle false sottoscrizioni (dette per brevità "firme false"); prosegue con la imposizione dei candidati; segue con la preparazione degli elettori che ricevono i fac/simile già compilati; finisce con l'entrata nelle P.A. dei soggetti "utili" a consentire la gestione degli appalti e la conservazione de potere alla P.A. collusa e infiltrata.
E' ancora il SECOLO XIX che ci ricorda (come se non sapessimo una cosa cosi' stupida !!) che la 'ndrangheta raccoglie voti..................
In prossimità delle elezioni era sempre il quotidiano a ricordarci che la magistratura si era "attivata"...........
Persino il direttore, La Rocca, si era impegnato a "svelare" i misteri............
Ancora il SECOLO XIX attivo a chiedere riscontri al ministro, al presidente di regione, ai "dipietristi" e al procuratore capo LALLA...................
Oggi, a distanza di oltre un anno, nessuno ha risposto !
Come si deve fare per ottenere chiarimenti ?
Come si può credere che quei quattro "scappati di casa" arrestati siano il "vero male del sistema" ?
Come si deve fare a far emergere chi sono i "veri mafiosi" ?
Forse viene da credere che se si applicasse il 416 bis, molti comuni resterebbero senza amministratori......... ......LAVAGNA per prima !
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