sabato 16 aprile 2011

La "COLATA" e "IL PARTITO DEL CEMENTO" all'ex LUX di Sestri Levante



Ieri sera, nella sala dell'ex cinema Lux di Sestri Levante, si è tenuta una affollatissima riunione nella quale Marco Preve e Ferruccio Sansa hanno illustrato la ricerca che ha dato come risultato i loro libri e il dibattito è stato reso interessante anche dalla presenza di molti "comitati popolari"..........una "novità" politica interessante che necessita di essere rafforzata e protetta da tutti i cittadini che vogliono essere tali e non si riconoscono nella veste di "sudditi" così come ovunque sono considerati !



I due volumi, pubblicati da Chiarelettere - dei quali qui sotto si vedono le copertine - hanno lo scopo di portare l'attenzione dei lettori verso fenomeni "nuovi" per tutti coloro che credevano, alcuni in buona fede, che il "marcio" fosse localizzato ben distintamente in una sola area politica generalmente identificata come cdx.
Oltre a questo riferimento si coglie nei due volumi la chiara indicazione di come molti potentati economici, tra i quali la chiesa di Roma attraverso i suoi cardinali più attivi - Bertone e Bagnasco - , non si sottragga, anzi spinga in maniera assai forte verso progetti di pura e semplice speculazione che distrugge i territori e tutto l'ambiente che li contraddistingue......................comprese le culture.




















Dopo quanto premesso appare quanto mai necessario fare alcuni approfondimenti sulle ragioni di questa folle attività che, come è giusto ripetere, vede "interessate" amministrazioni di sx, di dx e di sconosciuta appartenenza, spesso celata dietro a quelle liste civiche che spesso abbracciano soggetti che provengono da ogni parte.
-Il primo passo per comprendere il funzionamento di questa "macchina speculativa", che vive di colate di cemento, consiste nel comprendere bene che cosa sia un "sistema di governo" e come esso si realizzi e conservi il suo stato. 
-Tra i sistemi di governo compaiono, naturalmente, anche le amministrazioni comunali, provinciali, regionali ecc.
-All'interno di questi sistemi si è sempre creduto che esistesse la possibilità di esercitare una sorta di "democrazia" espressa attraverso la definizione che ricorda come: “la democrazia è il controllo del popolo sul governo” in quanto tale governo è delegato dal popolo attraverso il voto!!
-Appare a tutti evidente che non è così - vedremo più avanti perchè - e che la "sovranità" del popolo è inesistente da molti decenni così da concludere che la nascita sempre più consistente di "comitati popolari" è la risposta "democratica", in quanto nei comitati: “la democrazia è il controllo del popolo su se stesso”. 

DEMOCRAZIA è parola svuotata da ogni significato positivo e riempita di connotazioni ingannevoli e fuorvianti, ma invocata a gran voce proprio da coloro che intendono distrarre le folle dalla realtà.
La DEMOCRAZIA è tale quando il cittadino "sovrano" - quindi che "sta sopra" - indica al componente del sistema di governo qual'è la sua visione (del cittadino) affinchè l'eletto organizzi la sua attività verso le indicazioni che ha ricevuto.
Si realizza la DEMOCRAZIA allorchè l'eletto viene richiamato in un assemblea e prende atto di quanto indicatogli e esegue il compito dell'ufficio che ricopre nella direzione della realizzazione; significa quindi che "sale in cattedra" il popolo - attraverso i comitati - e gli eletti ascoltano le indicazioni da seguire.
Questa è la ragione per cui gli eletti sono lautamente pagati e debbono assolvere  il loro compito con determinazione, onestà e impegno positivo; sono bandite la presunzione, la saccenza, l'arroganza e, buona ultima l' "ignoranza"!

Ciascuno avrà avuto modo di osservare come non avvenga MAI così e come la lenta trasformazione tra un percorso democratico ed uno dispotico abbia connotato tutte le amministrazioni nessuna esclusa,da quella del governo nazionale ai singoli comuni. 

DISPOTICO, in quanto autoritario e prepotente, è il contrario pieno di DEMOCRATICO anche se, nell'uso comune, si è creduto di fissare il contrario di DEMOCRATICO con il termine DITTATORIALE che ha invece un significato ben diverso.
L'esemplificazione di quanto sopra si appoggia alla visione di due stati a noi ben conosciuti:
1) L'Italia ha un governo democratico di impianto dispotico (autoritario e prepotente) che si avvale della divisione dei poteri tra numerose persone e quindi non è possibile considerarlo una "dittatura"; il governo italiano è poi connotato dalla presenza dei "partiti" di cui trattiamo più avanti.
2) La Libia ha un governo dittatoriale (dove una persona sola raggruppa tutti i poteri) ma si avvale della funzione basilare e determinante dei "congressi popolari" che selezionano, organizzano e suggeriscono le azioni di governo.

--Cos'è oggi il "PARTITO" ?
È lo strumento di governo delle moderne democrazie dispotiche  poiché rappresenta il potere di una parte sul tutto. È il più recente sistema autoritario ed esprime la mancanza di democraticità già al suo interno. Poiché il partito non è un individuo, esso dà luogo a un'apparente democrazia, formando assemblee senza contare la propaganda svolta dai suoi membri. Il partito non è affatto un organo democratico poiché è composto da individui che hanno o gli stessi interessi economici o le stesse opinioni o la stessa cultura o che appartengono alla stessa regione o che hanno la stessa ideologia. 
Essi formano un partito per realizzare i loro interessi o per imporre le loro opinioni o per estendere dispoticamente il potere della loro dottrina a tutta la società. Il loro obiettivo è giungere al potere con il pretesto di attuare i loro esclusivi programmi. Non è democraticamente ammissibile che uno qualsiasi di questi gruppi governi l'intero popolo, che è formato da numerosi interessi, idee, temperamenti, luoghi di provenienza e credi. Il partito è uno strumento di governo dispotico in quanto permette a coloro che hanno le stesso opinioni e gli stessi interessi di governare il popolo nel suo insieme.
Rispetto al popolo, il partito è una minoranza.
Lo scopo che determina la formazione di un partito è quello di creare uno strumento per governare il popolo, in altre parole, di governare tramite il partito su coloro che sono al di fuori di esso. Il partito, infatti, si fonda essenzialmente su una teoria autoritaria ed arbitraria... vale a dire sul dispotismo dei membri del partito sugli altri elementi del popolo.
Il partito afferma che l'accesso al potere è il mezzo per realizzare i propri obiettivi, illudendo che questi obiettivi siano quelli del popolo. Questa è la teoria che giustifica il dispotismo del partito ed è la stessa teoria su cui si fonda qualsiasi governo dispotico. Qualunque sia il numero dei partiti, la teoria è sempre la stessa. L'esistenza di più partiti inasprisce la lotta per il potere, che si risolve nella distruzione di ogni conquista del popolo e nel sabotaggio di ogni programma di sviluppo della società con una evidente e drammatica riduzione delle condizioni di benessere popolare. Questa distruzione serve da pretesto (al partito di opposizione) per giustificare il tentativo di indebolire la posizione del partito al potere, allo scopo di prenderne il posto. 
La lotta tra i partiti, se non si risolve nella lotta armata, il che avviene raramente, si svolge per mezzo della critica e della denigrazione reciproca. È una lotta che si combatte inevitabilmente a danno degli interessi vitali e supremi della società e da ciò consegue che una parte o tutti gli interessi della società cadranno vittime della lotta dei partiti per giungere al potere. Infatti, è nella distruzione stessa di questi interessi che il partito o i partiti all'opposizione trovano la giustificazione della loro controversia con il partito al potere.
Il partito all'opposizione per giungere al potere deve abbattere lo strumento di governo che è al potere. Per fare questo deve distruggerne le realizzazioni e denigrarne i programmi anche se sono utili alla società. Di conseguenza, gli interessi ed i programmi della società diventano vittime della lotta dei partiti per giungere al potere.
Certo, il conflitto nato dalla molteplicità dei partiti suscita un'intensa attività politica, ma rimane sempre il fatto che tale conflitto è, da una parte, politicamente, socialmente ed economicamente distruttivo per la società e, dall'altra, si risolve sempre con la vittoria di un altro strumento di governo identico al precedente; vale a dire con la caduta di un partito e con la vittoria di un altro. È sempre la sconfitta del popolo, e, quindi, la sconfitta della democrazia. Inoltre i partiti possono essere comprati o corrotti sia dall'interno che dall'esterno come è ben rappresentato nei due libri citati.
Originariamente il partito nasce come rappresentante del popolo, poi la direzione del partito diventa la rappresentante dei membri del partito, e il presidente del partito diventa il rappresentante della direzione del partito. È chiaro così che il gioco dei partiti è un'ingannevole farsa fondata su una caricatura di democrazia dal contenuto egoista e fondata sul gioco degli intrighi e delle manovre politiche. 


--Cos'è un "comitato d'affari" o una "cosca" 
(che sia mafiosa o no poco importa) ?
E' un'associazione permanente od occasionale nella quale coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali mediante l'utilizzo di false sottoscrizioni, pacchetti di voti pilotati, brogli di varia natura. Quasi sempre le attività perseguite sono sviluppate per ripulire somme ingenti di danaro provenienti da attività illecite.

Seguendo le indicazioni precedenti riferite ai PARTITI ed alle COSCHE o COMITATI D'AFFARI, diventa semplice comprendere come sia facile la messa in relazione di queste due "entità" sociali ben radicate nel territorio italiano.

Vediamo ora alcune esemplificazioni di quanto avviene nel territorio del Levante dopo quanto già espresso sopra, alla luce di quanto hanno espresso nella riunione i comitati presenti in sala:

-L'esponente del comitato di Santa Margherita Ligure, dove il sindaco De Marchi è espresso da una lista civica di cui non si comprende l'orientamento, ha lamentato arroganza, distacco dalla popolazione, autoritarismo e prepotenza, dunque dispotismo pieno, con riferimento a diversi atti di giunta.
-L'esponente del comitato di Recco, dove il sindaco Capurro Dario ex AN è espressione del PDL, ha lamentato le medesime posizioni di dispotismo negli atti della giunta.
-L'esponente del comitato di Sestri Levante, dove il sindaco Lavarello Andrea è espresso da una lista del PD, ha rilevato le medesime condizioni di mancanza di democrazia di cui sopra.

In tutti i tre comuni citati, ma per quelli non richiamati vale il medesimo discorso, esistono evidenti pressioni di "comitati d'affari" che influenzano pesantemente le scelte delle amministrazioni per cui quei "sistemi di governo" mostrano tutte le criticità gravi di cui si è accennato prima.

In tutti i casi la volontà popolare è schiacciata sotto pesanti atti di dispotica attivit
à amministrativa, rendendo evidente che la DEMOCRAZIA  è totalmente inesistente.



Il cittadino/suddito è inerme di fronte a questo rovesciamento delle posizioni di sovranità e patisce tutte le angherie possibili se solo pretende che venga affermata la legalità sancita dalla Costituzione.



I gruppi partitici sono fortemente conservatori delle loro posizioni dominanti e restano in attesa delle inf
iltrazioni delle cosche d'affari che propongono loro lucrose tangenti in cambio di autorizzazioni e varianti ai PUC dalle quali ricavano profitti miliardari distruggendo il territorio.





Il cittadino/suddito deve necessariamente liberarsi dalla schiavitù cui è sottoposto e riformare tutto il sistema attraverso il lavoro dei comitati di partecipazione popolare che sono unica dimostrazione della democrazia applicata.

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