Una truffa di dimensioni epocali !!
E partita la "grande guerra" del ciclo delle acque !
Genova e Torino, ma anche alcune altre città dell'Emilia, e non solo, stanno costituendo il grande progetto di fusione per dare vita ad una megaimpresa che garantisca le seguenti due cose:
1) Migliaia di poltrone per parassiti politici: esseri inutili riciclati dai vecchi partiti in decozione !
2) Migliaia di disoccupati pronti a scannarsi l'un l'altro per qualche contratto "precario" !
Abbiamo già qualche nome "rinnovato e riciclato" che andrà a prendersi centinaia di migliaia di euro all'anno rapinati letteralmente dalle tasche dei cittadini con false tariffazioni che sono prive del sostegno della logica imprenditoriale e sono figlie della speculazione finanziaria divenuta la "dottrina" imperante" dei politici di mestiere !
Parleremo dunque di "truffa del ciclo delle acque" e inizieremo dalla pagina del SECOLO XIX di oggi che titola: "TUNNEL, SPUNTANO GLI INVESTITORI"....................
Letto l'articolo del Secolo qualcuno si chiederà: che c'entra il ciclo delle acque e la "grande truffa" ?
La spiegazione, logica e puntuale, seguirà subito dopo................

Il testo del quotidiano è disarmante !
Bacigalupo parla di cose che fatica a comprendere perchè ragiona sul dettato "scandrogliano" (dal nome del deputato PDL Scandroglio Michele, puparo di Bacigalupo).
Quindi una breve introduzione su chi sia Scandroglio e su quale sia il suo "pensiero" (??) è necessario e per fare ciò è necessario ricorrere a quanto già pubblicato all'indirizzo:
Compreso chi sia Scandroglio e quale sia la sua "funzione politica" possiamo ora analizzare il progetto "Tunnel" e le sue vere ragioni uscendo dalle logiche dei "comitati d'affari" e entrando nel contesto di economia d'area.
Bucare una montagna discutendo dell'utilità del "buco" fine a se stesso è fuorviante.
Il tunnel ha utilità ben diversa da quella indicata e rappresentata da molti fattori.
Il tunnel serve a rendere fruibile il territorio montano che detiene una enorme capacità di ricchezza inespressa perchè sin dall'inizio della "proposta turistica" del territorio della riviera si era data importanza solo all'area costiera maggiormente interessante per la speculazione immobiliare e la vendita di seconde case...............
Questo modello, derivato dal boom economico del 1960, aveva fatto progettare una linea di utilizzo del territorio fortemente speculativo.
I lombardi, i piemontesi e gli emiliani delle provincie occidentali, possedevano ricchezze derivate dal boom industriale di quegli anni e rivelavano il bisogno di "riposarsi e rilassarsi" seguendo il concetto della fruizione della balneabilità delle acque marine.
Le loro "palanche" dovevano finire nelle tasche dei soggetti dediti alla speculazione e, in piccolissima parte sul territorio.
La costruzione di migliaia di appartamenti veniva descritta come un sistema di arricchimento del territorio invaso dal cemento.
In realtà molte piccole imprese locali (artigiani e bottegai) ne hanno beneficiato per anni e oggi, però, ne rilevano l'inconsistenza del progetto se lo si esamina sotto una luce logica di imprenditoria dedita all'arricchimento dell'economia d'area.
Infatti si osserva, ovunque sia stata accetta l'impostazione speculativa, che non appena i gestori della movimentazione dei flussi monetari decidono di spostare il loro interesse su aree differenti, emerge quel crollo repentino dell'economia locale che è oggi ben visibile e verificabile con una analisi assai semplice.
Torniamo ora al tunnel esaminando l'importanza di tale opera solo se è strettamente connessa con gli altri elementi della programmazione economica che sia legata all'arricchimento del territorio.
Quando Burlando ed altri dicono che il tunnel "ci vuole" stanno pensando all'immenso volume di smarino derivante dallo scavo della galleria e stanno "pensando" di sversarlo in mare all'interno delle numerose colmate che il progetto truffaldino del ciclo delle acque ha previsto.
Trascurano le ragioni "importanti" di quel tunnel e i risultati enormi in termini di creazione di ricchezza intrinseca e stabile che ricadrebbero sul territorio.
Queste ragioni sono talmente numerose che richiedono la capacità di esprimere progetti di natura organica e territorialmente aggreganti, difficilmente comprensibili dalla maggior parte dei "politici professionali".
In questo contesto eviteremo di analizzarle perchè interessa invece ciò che ha a che fare con la "grande truffa del ciclo delle acque", vediamone i profili:
"Nel Tigullio, costa ed entroterra, nessun comune ha sistema di depurazione e il progetto speculativo prevederebbe di spendere molte centinaia di miliardi per costruire un certo numero di depuratori costieri (con le rispettive "colmate" risultanti da sversamento di smarino)millantando di risolvere il problema ma, mancano i fondi e, soprattutto mancano le idee che possano portare ad una soluzione logica ed economica, socialmente fruibile, quando potrebbe realizzare un solo depuratore in Fontanabuona - che serva 39 comuni - e che recuperi tutto il prodotto reso a valle dell'impianto (acque, fanghi, torbe, biomasse, gas ecc.) con un costo equivalente a ZERO!!!!!!!
Tale progetto - totalmente gratuito - consentirebbe di restituire alla collettività milioni di metri cubi di acque normalmente gettate in mare, consetirebbe di ricavare utilità dal recupero e utilizzo dei derivati ed altre numerose posizioni di "vantaggio"
Ma è proprio la totale gratuità della costruzione dell'opera che trova le maggiori resistenze da aprte delle pubbliche amministrazioni che, come è ben noto a tutti, sopravvivono dalla regola "tangentizia" così come è ben evidenziato da tutte le vicende giudiziarie che vengono quotidianamente alla luce ( Terzo valico, Acquassola, Cinque Terre, Inceneritori ecc..)
Alla questione detta del "DEPURATORE COMPRENSORIALE" in Fontanabuona sono stati interessati direttamente tutti i soggetti politici in carica.
Nessuno di questi soggetti è mai riuscito a dare risposte che potessero negare la validità del progetto di depuratore comprensoriale unico in val Fontanabuona !
Burlando, da ingegnere qual'è, ha risposto che tecnicamente è assai valida e perseguibile, anzi da "suggerire".
Repetto, da "banchiere" qual'è, ha risposto che se prevede risparmio e anzi guadagno, è valida e perseguibile.
I sindaci che hanno risposto al quesito, dichiarandosi parzialmente competenti, hanno ritenuto valido il progetto.
L'idea di DEPURATORE COMPRENSORIALE IN VALLATA consiste primariamente nella esclusione di ogni forma di sversamento in mare, così da poter annunciare al mondo intero che il Tigullio ha "finalmente" le acque di balneazione pulite e incontaminate.(problema che annualmente viene evidenziato dalla stampa, con evidente "marchetta" propagandistica a favore delle aree turistiche utilizzate dai Tour Operator e dalle compagnie di navi da crocera !).
Il progetto prevede anche di recuperare i 250 milioni di litri di liquido quotidianamente sversato in mare recuperando, ai prezzi attuali, molti miliardi.
Il progetto prevede poi di recuperare tutti i derivati della depurazione: fanghi, torbe, biomasse, energie sotto diverse forme ecc. che produrrebbero altri notevoli guadagni, alimentado le asfittiche casse del sistema produttivo agricolo/industriale.
Il progetto prevede che si costruisca un solo depuratore comprensoriale per l'intero Levante (entroterra e costa) nella Fontanabuona, realizzando,in effetti, un grande centro industriale di trattamento e recupero del ciclo delle acque con la sinergica realizzazione di un polo industriale e di uno universitario dedicati ai sistemi innovativi; prevede altresì il recupero della tanto decantata e mai realizzata "filiera corta" in agricoltura e nella manifattura di trasformazione del prelevato agricolo e marino, in generale.
Però, Burlando e Repetto, sono costretti (??) ad assecondare i "diktat" delle concessionarie di gestione, che, com'è assai noto, forniscono "posti" assai ben remunerati a chi tra loro si assoggetta alle scelte disennate che vanno a danno dell'intera popolazione ed a unico vantaggio della classe politica "professionale".
Disse Burlando qualche tempo fa': "interessante il progetto comprensoriale in Fontanabuona, ma chi va da IRIDE a dirle che le togliamo il business????"
Ecco quindi le ragioni del progetto: sensatezza, grande risparmio e, rispetto della regola che prevede ricchezza territoriale svincolata dalle decisioni dei grandi flussi monetari.
L'impegno di ogni cittadino verso la sua realizzazione, che prevede enorme risparmio in tributi e "balzelli vari", deve quindi essere totale e continuo; solo così si vincono le resistenze lobbistiche!
Nessun commento:
Posta un commento