domenica 24 ottobre 2010

Ciò che si usa chiamare........"una notizia che si commenta da sola"!!!!!


Dal secolo xix di oggi 24/10 pag 11


DOPO I TAGLI DECISI DAL GOVERNO: «Niente fondi alle imprese i soldi andranno ai poveri»

La scelta di Burlando:

<<20milioni dirottati sui servizi sociali>>

ALESSANDRA COSTANTE

GENOVA. Via i fondi per le imprese. È questa la prima tessera a cadere, nel domino ligure dei risparmi e dei tagli innescato dal governo con la manovra Tremonti che taglia in Liguria circa 150milioni e a livello nazionale 4 miliardi di euro. «Mettiamo il sociale in cima alla nostra scala, poi il sostegno per la casa e quindi il Trasporto pubblico locale» ha avvertito ieri il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Fondamentalmente significa due cose: la prima è che dal bilancio per il 2011 spariranno i 20milioni di euro (in parte trasferiti attraverso i meccanismi della legge Bassanini), che rappresentano un settimo dei tagli alla Liguria, destinati al fondo per l’industria, all’artigianato, al commercio, ai progetti speciali e ai Civ; la seconda è che alla voce investimenti per il prossimo anno la posta a bilancio sarà pari a zero.a meno che il governo non sblocchi i Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate), 340 milioni di euro che dal 2009 sono alla firma del governo e che per la Liguria rappresentano ancora un’incognita:


«Mi basterebbe la competenza di 100 milioni di euro per far decollare i progetti che sono già pronti» ha detto ieri Burlando. «Non bisogna essere leghisti per vedere che il Sud ha 100 miliardi di euro di investimenti, tra Fas e fondi europei vecchi, che non sono stati spesi per incapacità, mentre il Nord che li ha spesi è bloccato dal governo» ha aggiunto. Da lunedì Burlando e gli assessori esamineranno ogni capitolo di bilancio per cancellare tutte le spese inutili o che in tempi di austerity la Liguria non si può più permettere. Come il finanziamento di 170mila euro (erano 220, ma già nel 2010 la cifra era stata decurtata) per il Festival di Sanremo; i due terzi dei contributi regionali alle iniziative (da 300mila a100milaeuro), l’azzeramento delle spese per convegni, il contingentamento delle trasferte, la cancellazione del fondo per la sicurezza. Previsti anche un blocco ancora più forte delle assunzioni, la riduzione dei fondi per l’ambiente e per il turismo. «Dobbiamo ridisegnare l’ente. La manovra del governo avrà un effetto sociale molto violento, ma anche economico molto violento» prosegue il presidente che spera di riuscire a sostenere i fondi per il sociale e per per la non autosufficienza (quest’ultimo, che per la Liguria prevedeva 14,5 milioni, è stato cancellato), per la casa (aiuto agli affitti) e la spesa per il Trasporto pubblico locale. Le incertezze sui tagli e quindi sul bilancio (che comincia il suo iter in consiglio intorno al 22 novembre) sono ancora molte. La prima riguarda i tagli della spesa sociale: non è ancora chiaro se rientrano nei 4 miliardi già annunciati oppure se sono ulteriori; la seconda è sul Tpl. Tremonti si era spinto a dire che al trasporto ferroviario ci avrebbe pensato il governo, ma per il momento l’unica apertura si trova nell’articolo della finanziaria che dice che i fondi Fas si potranno usare per ripianare i debiti della sanità (retromarcia rispetto alle polemiche estive con le regioni del Sud), per gli investimenti nella sanità e per il Tpl. Le aziende di trasporto liguri ci sperano,ma la Regione non sembra orientata su questa linea.


costante@ilsecoloxix.it


se questo è un "governatore"....................................................

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