martedì 25 agosto 2009

La Riflessione n°10 31 agosto 2009



Qualche “osservazione” preliminare utile a comprendere l’uomo……..


Le condizioni generali del nostro pianeta dovevano essere molto particolari, poiché per moltissimo tempo nessun essere umano ha potuto viverci. Questo significa che la natura, nel suo complesso, ha leggi che possono anche non tener conto delle caratteristiche umane. Ad un certo punto è “comparso” l’essere umano (qualunque sia la ragione della sua comparsa: “creata” o “evoluta”) ed ha potuto vivere fino ad oggi. Tuttavia, se consideriamo l'essere umano come il prodotto più evoluto della natura, è difficile pensare che la natura possa avere delle leggi che contrastino in maniera irreparabile con la sopravvivenza dell'essere umano. Se e quando la natura sembra comportarsi così (vedi le cosiddette "catastrofi ambientali"), ciò molto spesso dipende dagli effetti che le azioni degli uomini provocano sul pianeta, nel senso che la natura restituisce all'uomo il danno che è stato arrecato alle sue proprie leggi. L'essere umano è l'unico ente di natura che può causare un danno irreversibile alla natura. I danni a volte sono così macroscopici che si stenta persino a credere che siano stati provocati dall'uomo e fa “assai comodo pensare” che esistano delle leggi di natura la cui comprensione in parte ci sfugge. Gran parte della scienza ufficiale trova “simpatiche e affascinanti” tesi che giustificano i suoi modestissimi limiti e appoggia con ciò le azioni devastanti di scellerati uomini di governo. In assoluto non esiste nulla, all'esterno dell'uomo, più prezioso della natura e nulla al suo interno più importante della coscienza. Se natura e coscienza non riescono a coesistere, il più delle volte la responsabilità è della coscienza. L'uomo non può avere un antenato in comune con le scimmie più di quanto non l'abbia coi pesci o con qualunque altro mammifero. Le uniche affinità possibili sono soltanto quelle sul piano fisico, in quanto l'uomo è nato per ultimo e la natura ha dovuto tener conto di esperienze collaudate. In tal senso la "sintesi umana" è ben più grande della somma delle sue parti, nel senso che se attribuissimo tale superiorità ai prodotti che l'uomo riesce a creare, non potremmo mai uscire dalle determinazioni quantitative e non riusciremmo a spiegare la vera differenza qualitativa che lo separa dagli animali. La natura ha subito un'evoluzione che trova nell'uomo il suo compimento, poiché è chiarissimo come essa sia passata da un primato attribuito alla forza e all'istinto a un primato attribuito all'intelligenza e alla sensibilità. La natura ha voluto individuare nell'essere umano il principio della propria razionalità e libertà. Essa ha prodotto una specie la cui libertà, per la prima volta, ha raggiunto i livelli massimi dell'autoconsapevolezza e, negativamente, ha potuto volgersi contro le stesse leggi di natura.
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La “folle voglia di cementificare” è un disagio clinicamente significativo.

Appena un essere umano entra a far parte della schiera degli amministratori pubblici scopre di avere il potere di concedere l’autorizzazione ad edificare (spesso lo sapeva anche prima!) ed entra quindi, assai di sovente, in contatto con i “parafiliaci” del cemento assumendone la devianza. Proprio la parafilia è la più indicata manifestazione perversa che assale compulsivamente i “malati del cemento”. Soddisfano la somma dei piaceri sensoriali dell’essere umano “erigendo volumi inutili spesso in un atto di evidente violenza sul territorio” oppure “penetrando a fondo il terreno con orridi megasilos in-terra-ti” (V.Pakard – L.Lampard N.Y. 2002). I baldi amministratori recchesi sono l’esempio più evidente di questa perversione antinaturale e c’è da chiedersi quale livello di “autoconsapevolezza” abbiano introitato negli anni della loro maturazione sociale. C’è da chiedersi, infine, quale intelligenza e sensibilità mostrino nelle scelte demenziali che li contraddistinguono. La totalità dei progetti cementificatori presentata dalla giunta capurriana è priva di armonia con le leggi della natura; è una evidente azione perversa e devastante che mostra solo la debolezza di maturazione sociale dei proponenti (i progetti) e dei concedenti (le autorizzazioni). Nessun interesse sociale appare tutelato; nessun bisogno pubblico soddisfatto; nessun arricchimento del territorio. Solo speculazione e nulla di più ed è lecito chiedersi “quanto” guadagnino da questa posizione di scelleratezza fortemente irriguardosa della società.
Sarà curioso chiedersi come mai non verrà più realizzata la Nuova Coop sul campo del prete e verrà sostituita da qualche altro centinaio di boxes. La verità, nascosta, si trova nel calo evidente di volumi di vendita della Coop e nella conseguente ri-ottimizzazione della attuale superficie nell’ex cinema Anna. La verità, falsamente rivelata, indurrà il popolo a credere che la “potente azione dei commercianti recchesi, peraltro rappresentati in giunta” ha decisamente modificato le posizioni di progettisti e giunta……….
Sarà altrettanto curioso chiedersi come mai quella “follia pura” detta “Barcasilo” è così fortemente voluta e anche considerata determinante ed essenziale per il futuro turistico di Recco. La verità, nascosta, si trova nell’aumento ingiustificato del costo dell’inutilissima opera e nella conseguente “fetta di torta” che sarà distribuita ai “concedenti”. La verità, falsamente rivelata, indurrà a credere che quel consistente aumento, pagato dai cittadini, è dovuto alle resistenze fatte a suo tempo contro il progetto, dunque……….
Per quanto attiene l’ex IML, appaiono nebulose tutte le fasi della presentazione e delle successive modifiche di un progetto fuori tempo e fuori di ogni logica urbanistica; Sanguineti, d’altronde, si è “lasciato sfuggire” (?) quali sono stati i costi sopportati fino ad ora e tra questi ha indicato una prima “quota promozionale” versata ad alcuni componenti della passata giunta, ora nella attuale, quindi……
Le centinaia di boxes previste dietro il liceo, sono in attesa di ulteriore variazione perché fonti autorevoli indicano la volontà di storpiare ulteriormente il “progettaccio” dunque…………………
Viene sempre in mente Rotunno allorché, con voce “compressa e compresa” tentava di raccontare ai cittadini presenti in sala comunale una delle più grandi “balle” della sua modestissima attività di gestione della cosa pubblica dicendo: <> e la sua voce arrancava in salita, rendendosi conto che nemmeno un deficiente gli avrebbe dato credito, quindi………………….
Allora, in conclusione, il “popolo sovrano” dov’è che si colloca di fronte alla distruzione di un paese già fortemente aggredito da speculatori venuti qui da ogni dove ?
Tutti questi baldi “amministratori” delle proprie fortune e non certo della cosa pubblica sono soggetti alle “indicazioni politiche” di tal SCANDROGLIO Michele, già processato a Varese per il megascandalo delle tangenti ben evidenziate nel libro “La Melma” leggibile in rete agli indirizzi:
(http://retelevante.blogspot.com/2009/07/il-coordinatore-ligure-del-pdl-michele.html) (http://www.arterigere.it/libri/99_fuori_catalogo/La_melma/index.php ) quindi…………………..
Domanda finale alla popolazione recchese: sarà il caso di invitare Michele Scandroglio ad un pubblico dibattito che abbia come argomento il futuro del paese ?
Chi si astiene dal prendere posizione sarà indubbiamente responsabile di quanto accadrà nei prossimi anni, quindi non potrà addebitare colpe ad alcuno se non a se stesso e alla sua paura di esprimere il proprio pensiero…………
copapo9aprile@yahoo.it

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