domenica 30 agosto 2009

Il 25 ennale della Expo Fontanabuona......che tristezza!

Il duo inossidabile Bacigalupo / Solari anche quest'anno ha spantegato danaro a vanvera!
Assente Claudio (Gerundio), ma presente Biasotti & Partners (acquisiti e da acquisire), si è aperta la 25esima edizione dell'Expò che ha mostrato, sino dalla presentazione, un profilo basso, dimesso, per nulla attraente.
Pochi espositori, tanti funghi secchi e niente di gradevole; per fortuna l'ingresso è gratuito !
In compenso abbiamo rivisto, dopo circa trentanni, un vero "bauscia" di quelli che un tempo camminavano per i nostri territori, baldanzosi e tutti presi di sè.
Era in giacca doppiopetto blu con bottoni dorati, volgarmente tenuta aperta (anzi.. spalancata!!) e calzava scarpe completamente inadeguate ed era privo di calze!!
Fino a trent'anni or sono i veri bauscia venivano giù conciati in questo modo, poi, con un poco di maturità assunta a piccole dosi, si sono convertiti alle nostre ben più discrete "modalità".
D'altronde non c'era di aspettarsi nulla di più da uno di Varese, anzi della provincia di Varese...........chi indovina il nome del "volgarotto di turno" vince un libro che gli sarà spedito (gratuitamente) a casa; il titolo è: LA MELMA e l'editore è Arterigere.
Se avete di meglio da fare, non andate all'Expò.......è tempo perduto.

giovedì 27 agosto 2009

Una delle più "grandi truffe" del sistema...l'ACQUA!!!!

Una delle regole fondamentali, che si debbono considerare come "assunte nella consapevolezza" dei cittadini che intendono attivarsi dialetticamente (in un contesto democratico), è rappresentata da una analisi del capitalismo, nella qualità, nelle manifestazioni ma, in particolare, nella applicazione che ne danno soggetti umani di differente orientamento caratteriale.
Chi intende affrontare i problemi economici, sociali su scala generale, sociali rivolti al particolare ecc. non è in grado di darsi soddisfazione se non conosce il capitalismo nei suoi paradigmi essenziali e fondanti.
Si tratta di una forma di costruzione della società nella quale viene dato, da pochi, e accettato, da molti, un modello che presuppone un "capitale" posseduto in esclusiva da uno dei pochi che, così si dice, genererebbe vantaggi diffusi per i "molti" che, senza ragione logica, finiscono per approvare e assogettarsi.
E' una tesi impostata dai pochi e accettata da quei "molti" che, per costruzione ideologica, negano tutto ciò che possa essere considerato "spirituale", essendo essi dediti all'adorazione "totemica" del materialismo volgare.
Quindi si può affermare, sintetizzando, che:
1) Un giorno, nella storia dell'umanità, qualche essere umano si accorse di essere in grado di sostituire i valori primordiali di primato attribuiti alla forza e all'istinto ad un primato attribuito all' intelligenza e alla sensibilità.
2) Apparvero uomini dotati di orientamento caratteriale "produttivo" che ritennero di "capitalizzare" beni diversi per sfruttarne le possibilità a vantaggio di presumibili "interessi diffusi"; alcuni di costoro, in effetti, poterono risolvere alcune questioni - avevano sensibilità !
3) Si fecero però avanti altri soggetti dotati di orientamento caratteriale "ricettivo" - numericamente più rilevanti - e che esprimevano forti deformazioni verso l'egoismo individuale, e nacque il falso capitalismo che, oggi, viene detto speculativo. Questi soggetti, ma anche una buona parte dei primi - indicati al punto 2 - erano fortemente alienati e cercavano, dunque, una disperata autorealizzazione; in realtà il capitalista pone al di fuori di sé la realizzazione di se stesso, esattamente come il feudatario di ieri, lo schiavista o il credente. Ognuno guarda al di fuori di sé per riuscire ad essere se stesso: schiavi, capitali, terre, dio... Mentre l'unica cosa che davvero conta è già interna a ogni essere umano e si tratta soltanto di farla sviluppare: la coscienza.
In realtà la vera ricchezza di una persona sta nei suoi sentimenti, nel modo come li esprime, sta nelle sue idee di giustizia, di onestà, sta nella sua capacità di riconoscere la verità delle cose. Questa forma di ricchezza non è facilmente indicizzabile o rappresentabile in un'opera scientifica, meno che mai con gli strumenti del capitale: spesso viene considerata dalla politica come un elemento opzionale e, come tale, di scarsa rilevanza produttiva.
4) Il medesimo sistema capitalistico che produsse lo scempio dell' "umana" umanità introducendo lo "schiavismo operaistico", produsse altresì il suo "contrastante": il sindacato e la visione ideologica falsamente detta comunista.
5) Diviene naturale comprendere come il vero capitale (eticamente finalizzato), socialmente utile in certi casi, resti distaccato ed assente dalle posizioni sindacali che considera false e ipocrite; per contro il "finto capitalismo", di impianto speculativo, trovi sponda nelle manovre del materialismo volgare espresso dai sindacati, dichiaratamente privo di sensibilità.
6) Si fa quindi strada la peggiore di tutte le forme di capitalismo conosciute, rappresentato dal sistema ultra/alienante espresso da Cl, dalla Compagnia delle Opere, dai Memores Domini, dall'Opus Dei e dalle congreghette locali discendenti...........al peggio non vi è mai fine!
Il titolo dell'articolo tratta però della truffa dell'acqua e quindi, introdotta la visione corretta del capitalismo, introduciamo il metodo di valutazione necessario a comprendere il problema del ciclo soggetto al profitto capitalistico.
L’acqua (H2O) non esiste in natura; essendo un potentissimo solvente la troviamo sempre impoverita dalla presenza di sostanze industriali, le più diverse, che talvolta la rendono pericolosa.
Diviene quindi illogico parlare del “ciclo delle acque”; noi adopereremo la più adeguata definizione di: “ciclo dei veleni” per indicare la disperata azione degli enti che tentano – (T E N T A N O !!! ) – di ridurre i danni dell’industrializzazione inutile e distruttiva. Nessuno è in grado di conoscere le combinazioni velenose che l’uomo disperde nell’ambiente e quindi nessuno può combatterle adeguatamente. Spesso l'uomo, per combattere ciò che crede di avere individuato come elemento nocivo, egli causa un ulteriore e peggiore danno ambientale “forse” in modo scientificamente colposo………
L'acqua viene da tempo trattata con temi preoccupanti, generatori di ansia, cosicchè la popolazione ne "debba avvertire" la probabile mancanza prossima futura e, temendone le conseguenze, sia disposta a tutto.
I mezzi di stampa pubblicano "veline", girate da organi di governo e sottogoverno, nelle quali si annunciano catastrofiche previsioni, si avanzano vocaboli quali: siccità, desertificazione, morte!
Questo modo di agire consente di poter convincere con facilità la popolazione che qualsiasi sacrificio deve essere accettato per poter porre rimedio, almeno parziale, alla "drammaticità" della situazione.
Per poter evitare le fughe solitarie di qualche amministratore pubblico dotato di intelligenza, sensibilità e coscienza, si sono creati gli ATO (Associazioni di Terrorismo Organizzato?) dentro i quali si mischiano con estrema superficialità competenze (?) con presenze onorifiche e raccomandatizie e si trattano problemi di importanza strategica con le capacità di decidere vincolata alla presenza di "risorse" ovvero danari!!!!

Considerando l’atto del suo utilizzo, fin dalle origini della specie animale/umana, l’acqua presenta le caratteristiche di un bene privato (rivalità, escludibilità, lotta). Si tratta, tuttavia, di un bene privato destinato a soddisfare un bisogno primario e caratterizzato da rilevanti esternalità. Tali elementi ne precludono la commercializzazione in un esclusivo regime di libero mercato.
La presenza di un monopolio naturale e la natura del bene generano, quindi, un interesse pubblico nella fornitura. La scelta dell’assetto del settore si presenta assai complessa dovendo rispondere a tre obiettivi: l’efficienza economica della fornitura di acqua potabile, al fine di ridurne l’onere complessivo; il perseguimento di finalità sociali nell’accesso alla risorsa, che includono universalità nell’accesso e sussidi per le fasce più povere della popolazione; la sostenibilità attuale e futura, con il fine di preservare l’equilibrio del territorio e la riproducibilità della risorsa. Le soluzioni adottate sono sostanzialmente riconducibili a due alternative: l’impresa pubblica o quella privata regolata.

In questo secondo caso l’azione del regolatore, finalizzata a realizzare un sistema di incentivi coerente con gli elementi di interesse pubblico, si avvale di meccanismi di tipo competitivo che, pur in presenza di una situazione di monopolio naturale, possano contribuire a migliorare l’efficienza produttiva: da un lato può ricorrere a forme di concorrenza per il mercato, basate sulla selezione ex ante del soggetto ritenuto più efficiente al quale affidare il servizio in un ambito territoriale delimitato; dall’altro possono essere implementati confronti tra operatori diversi che promuovono lo spostamento verso la frontiera dell’efficienza produttiva.
Appare quindi di tutta evidenza che l'unica e duratura ragione di "regolazione" del regolatore (ente pubblico) sia quella del profitto monetario: fare danaro.
Ma l'acqua non era forse un bene primario e quindi non alienabile ?
Si evidenzia quindi che quando il controllore/regolatore pubblico è un amministratore, o un gruppo di essi (ATO), deformato patologicamente dalle forme espresse al punto (3) soprariportato, la deviazione verso l'egoismo individuale compromette pericolosamente tutta la gestione del ciclo dei "veleni".
La popolazione, ricondotta verso una solida partecipazione politica, deve ri/appropriarsi del suo bene primario contrastando ogni forma di deviazione/deformazione del comportamento.
Il caso del Tigullio:
L'insieme dei comuni del Tigullio, costa ed entroterra, disperdono in mare "sostanza liquida", che impropriamente viene definita "depurata", per una quantità equivalente a 250 milioni di litri al giorno!
I comuni del Tigullio sono tutti privi di depuratore e alcuni, i più grandi, non hanno neppure il sito ove poterli costruire.
Il presidente di Regione Liguria, Claudio Burlando, alla domanda rivoltagli in qualità di "ingegnere" se fosse meglio avere un unico depuratore comprensoriale per l'intero Tigullio in Fontanabuona anzichè diversi depuratori sparsi sulla costa, rispondeva, da ingegnere, che era di certo molto meglio avere un solo impianto in Fontanabuona.
Il Presidente della Provincia di Genova, Repetto, alla domada rivoltagli in qualità di "ex banchiere" se fosse meglio e più economico avere un unico ecc.ecc. rispondeva che era certamente più logico averne uno solo in Fontanabuona.
Quel depuratore in Fontanabuona risolverebbe tre fondamentali problemi.
1) Il turismo ligure sarebbe accreditabile di "purezza delle acque", non avendo alcun sversamento in mare.
2) La Fontanabuona avrebbe una industria che renderebbe ricchezza diffusa per l'enorme massa di derivati energetici.
3)I cittadini del comprensorio avrebbero vantaggi economici assai rilevanti.
Allora perchè non si attua il progetto ?
Perchè IRIDE, che detta l'agenda dei lavori, è nettamente contraria.
Dunque, che sia la popolazione ad esprimersi....................con un referendum ?
Certo !

martedì 25 agosto 2009

La Riflessione n°10 31 agosto 2009



Qualche “osservazione” preliminare utile a comprendere l’uomo……..


Le condizioni generali del nostro pianeta dovevano essere molto particolari, poiché per moltissimo tempo nessun essere umano ha potuto viverci. Questo significa che la natura, nel suo complesso, ha leggi che possono anche non tener conto delle caratteristiche umane. Ad un certo punto è “comparso” l’essere umano (qualunque sia la ragione della sua comparsa: “creata” o “evoluta”) ed ha potuto vivere fino ad oggi. Tuttavia, se consideriamo l'essere umano come il prodotto più evoluto della natura, è difficile pensare che la natura possa avere delle leggi che contrastino in maniera irreparabile con la sopravvivenza dell'essere umano. Se e quando la natura sembra comportarsi così (vedi le cosiddette "catastrofi ambientali"), ciò molto spesso dipende dagli effetti che le azioni degli uomini provocano sul pianeta, nel senso che la natura restituisce all'uomo il danno che è stato arrecato alle sue proprie leggi. L'essere umano è l'unico ente di natura che può causare un danno irreversibile alla natura. I danni a volte sono così macroscopici che si stenta persino a credere che siano stati provocati dall'uomo e fa “assai comodo pensare” che esistano delle leggi di natura la cui comprensione in parte ci sfugge. Gran parte della scienza ufficiale trova “simpatiche e affascinanti” tesi che giustificano i suoi modestissimi limiti e appoggia con ciò le azioni devastanti di scellerati uomini di governo. In assoluto non esiste nulla, all'esterno dell'uomo, più prezioso della natura e nulla al suo interno più importante della coscienza. Se natura e coscienza non riescono a coesistere, il più delle volte la responsabilità è della coscienza. L'uomo non può avere un antenato in comune con le scimmie più di quanto non l'abbia coi pesci o con qualunque altro mammifero. Le uniche affinità possibili sono soltanto quelle sul piano fisico, in quanto l'uomo è nato per ultimo e la natura ha dovuto tener conto di esperienze collaudate. In tal senso la "sintesi umana" è ben più grande della somma delle sue parti, nel senso che se attribuissimo tale superiorità ai prodotti che l'uomo riesce a creare, non potremmo mai uscire dalle determinazioni quantitative e non riusciremmo a spiegare la vera differenza qualitativa che lo separa dagli animali. La natura ha subito un'evoluzione che trova nell'uomo il suo compimento, poiché è chiarissimo come essa sia passata da un primato attribuito alla forza e all'istinto a un primato attribuito all'intelligenza e alla sensibilità. La natura ha voluto individuare nell'essere umano il principio della propria razionalità e libertà. Essa ha prodotto una specie la cui libertà, per la prima volta, ha raggiunto i livelli massimi dell'autoconsapevolezza e, negativamente, ha potuto volgersi contro le stesse leggi di natura.
…………………..
La “folle voglia di cementificare” è un disagio clinicamente significativo.

Appena un essere umano entra a far parte della schiera degli amministratori pubblici scopre di avere il potere di concedere l’autorizzazione ad edificare (spesso lo sapeva anche prima!) ed entra quindi, assai di sovente, in contatto con i “parafiliaci” del cemento assumendone la devianza. Proprio la parafilia è la più indicata manifestazione perversa che assale compulsivamente i “malati del cemento”. Soddisfano la somma dei piaceri sensoriali dell’essere umano “erigendo volumi inutili spesso in un atto di evidente violenza sul territorio” oppure “penetrando a fondo il terreno con orridi megasilos in-terra-ti” (V.Pakard – L.Lampard N.Y. 2002). I baldi amministratori recchesi sono l’esempio più evidente di questa perversione antinaturale e c’è da chiedersi quale livello di “autoconsapevolezza” abbiano introitato negli anni della loro maturazione sociale. C’è da chiedersi, infine, quale intelligenza e sensibilità mostrino nelle scelte demenziali che li contraddistinguono. La totalità dei progetti cementificatori presentata dalla giunta capurriana è priva di armonia con le leggi della natura; è una evidente azione perversa e devastante che mostra solo la debolezza di maturazione sociale dei proponenti (i progetti) e dei concedenti (le autorizzazioni). Nessun interesse sociale appare tutelato; nessun bisogno pubblico soddisfatto; nessun arricchimento del territorio. Solo speculazione e nulla di più ed è lecito chiedersi “quanto” guadagnino da questa posizione di scelleratezza fortemente irriguardosa della società.
Sarà curioso chiedersi come mai non verrà più realizzata la Nuova Coop sul campo del prete e verrà sostituita da qualche altro centinaio di boxes. La verità, nascosta, si trova nel calo evidente di volumi di vendita della Coop e nella conseguente ri-ottimizzazione della attuale superficie nell’ex cinema Anna. La verità, falsamente rivelata, indurrà il popolo a credere che la “potente azione dei commercianti recchesi, peraltro rappresentati in giunta” ha decisamente modificato le posizioni di progettisti e giunta……….
Sarà altrettanto curioso chiedersi come mai quella “follia pura” detta “Barcasilo” è così fortemente voluta e anche considerata determinante ed essenziale per il futuro turistico di Recco. La verità, nascosta, si trova nell’aumento ingiustificato del costo dell’inutilissima opera e nella conseguente “fetta di torta” che sarà distribuita ai “concedenti”. La verità, falsamente rivelata, indurrà a credere che quel consistente aumento, pagato dai cittadini, è dovuto alle resistenze fatte a suo tempo contro il progetto, dunque……….
Per quanto attiene l’ex IML, appaiono nebulose tutte le fasi della presentazione e delle successive modifiche di un progetto fuori tempo e fuori di ogni logica urbanistica; Sanguineti, d’altronde, si è “lasciato sfuggire” (?) quali sono stati i costi sopportati fino ad ora e tra questi ha indicato una prima “quota promozionale” versata ad alcuni componenti della passata giunta, ora nella attuale, quindi……
Le centinaia di boxes previste dietro il liceo, sono in attesa di ulteriore variazione perché fonti autorevoli indicano la volontà di storpiare ulteriormente il “progettaccio” dunque…………………
Viene sempre in mente Rotunno allorché, con voce “compressa e compresa” tentava di raccontare ai cittadini presenti in sala comunale una delle più grandi “balle” della sua modestissima attività di gestione della cosa pubblica dicendo: <> e la sua voce arrancava in salita, rendendosi conto che nemmeno un deficiente gli avrebbe dato credito, quindi………………….
Allora, in conclusione, il “popolo sovrano” dov’è che si colloca di fronte alla distruzione di un paese già fortemente aggredito da speculatori venuti qui da ogni dove ?
Tutti questi baldi “amministratori” delle proprie fortune e non certo della cosa pubblica sono soggetti alle “indicazioni politiche” di tal SCANDROGLIO Michele, già processato a Varese per il megascandalo delle tangenti ben evidenziate nel libro “La Melma” leggibile in rete agli indirizzi:
(http://retelevante.blogspot.com/2009/07/il-coordinatore-ligure-del-pdl-michele.html) (http://www.arterigere.it/libri/99_fuori_catalogo/La_melma/index.php ) quindi…………………..
Domanda finale alla popolazione recchese: sarà il caso di invitare Michele Scandroglio ad un pubblico dibattito che abbia come argomento il futuro del paese ?
Chi si astiene dal prendere posizione sarà indubbiamente responsabile di quanto accadrà nei prossimi anni, quindi non potrà addebitare colpe ad alcuno se non a se stesso e alla sua paura di esprimere il proprio pensiero…………
copapo9aprile@yahoo.it

giovedì 6 agosto 2009

A che cosa servono le conferenze stampa ?


A pag.9 del numero di oggi de IL SECOLO XIX, il direttore, Lanfranco Vaccari, firma un "appunto" (riportato integralmente qui sotto).................meglio tardi che mai, si potrebbe commentare, ma a questo punto appare una inutile posizione e null'altro !!
Dopo anni si sono accorti chi è il personaggio calato dal nulla, o meglio dalla "MELMA" di Varese: Scandroglio.
Era successo lo stesso con Berlusconi e oggi se lo trovano "IMPERATORE".
Il declino del ruolo della stampa passa proprio per questa incapacità di capire i soggetti per tempo, anzi, per dirla tutta per non darsi proprio il compito di "comprenderli consapevolmente"!
Anzi il declino della stampa passa proprio per le posizioni "sciocche" che spesso favoriscono proprio i soggetti modellati alla Scandroglio!
Oggi che Scandroglio ha rovinato la Liguria, si accorgono con chi hanno a che fare!
Leggiamo Vaccari:

L’ONOREVOLE Michele Scandroglio è recidivo.
Dopo aver strologato tempo fa su un improbabile complotto, di cui Il Secolo XIX avrebbe tessuto le fila, per far escludere la lista del Pdl dalle provinciali di Savona, ieri si è prodotto in un altro (per lui) sgradevole siparietto.
Durante la conferenza stampa sui fondiFas, ha evitato di rispondere a una domanda della collega Alessandra Costante, accusandola neppure troppo velatamente di essere una portavoce del presidente della Regione Claudio Burlando, mentre stava solo facendo il suo mestiere.
Ora, è davvero pietoso dover ricordare all’on. Scandroglio che le conferenze stampa servono ai giornalisti per fare delle domande. Ed è imbarazzante dover aggiungere che le domande sono sempre legittime e mai indiscrete, mentre è nei diritti dell’intervistato non rispondere.
In essi non rientra l’uso di una pelosa insinuazione, il viscido ricorso al retropensiero.
Par di capire che nella cultura politica dell’on. Scandroglio sia assente l’idea della normale funzione della stampa e molto radicata, al contrario, la convinzione che i giornali servono alla propaganda. È del tutto naturale che egli cerchi di promuovere la visione del mondo del suo partito.
Moltomeno che scivoli nella volgarità appena qualcuno pone una domanda a lui non gradita o, come nel caso di Savona, racconta di una gaffe organizzativa. Sempre che,naturalmente,proprio a questo non si riduca la sua cultura politica.
Cosiddetta.
(l.v.)

mercoledì 5 agosto 2009

Lettera al sindaco di Lavagna:

Al sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza

Fantasia pura ?
(S.d.G.F.)

Ho partecipato all’interessante conferenza del prof. Walter Ruegg che il comune di Lavagna ha organizzato qualche giorno fa.
Ho ascoltato con attenzione le sue parole riguardanti la vocazione anti-nucleare del comune da lei condotto che credo sia anche la sua, personale!
Ho altresì ascoltato la sua ampia dissertazione sul valore dei sistemi di generazione ad energia solare (volgarmente detti: pannelli solari o fotovoltaici).
Ho notato il suo compiacimento nel dichiarare che il comune di Lavagna era virtuoso nella scelta e nella successiva esecuzione del progetto.
Ho ascoltato poi con estremo interesse le parole del conferenziere, prof. Ruegg, che decantava i “benefici effetti” delle radiazioni.
Ho ascoltato i dati rilevati a Cernobyl relativi alla misura degli effetti e del danno provocato dalla radiazione su un organismo umano che sono oggi, lei avrà ascoltato come me, inferiori a quelli rilevati a Lavagna.
Alla fine ho ascoltato i tre interventi degli “ambientalisti affetti da ossessione compulsiva” e le interessanti risposte di Ruegg.
Ma ho anche ascoltato la domanda di quel signore che, molto ingenuamente (?), chiedeva dei pannelli solari – quelli di cui lei si fa vanto – e dello smaltimento tra dieci o quindi anni.
Lei ha ascoltato come me le risposte di Ruegg ?
Lei ha rilevato che Ruegg ha detto come i pannelli solari siano una inutile soluzione gravata da una massa spaventosamente elevata di materiale pericoloso da smaltire ?

Allora le chiedo, conseguentemente, chi ha organizzato quella “trappola” nella quale lei è miseramente cascato ?
Quella conferenza ha distrutto completamente il suo progetto di pannelli solari !
Quella conferenza era organizzata da un gruppo di potere economico che vuole le centrali nucleari, ma, badi bene, fuori dall’Italia (per esempio in Montenegro, Albania, Croazia ecc.) così da continuare a venderci corrente a caro prezzo.

Allora le chiedo, ragionevolmente, qual è il suo “interesse” in questo grande affare ?

Lei conosce Bruno Bolfo, il nipote Gozzi e la Duferco ?
Lei conosce il progetto Mochovce, che intende realizzare centrali nucleari in Montenegro per smaltire i rifiuti del deposito di Bratislava, che è il più grande e pericoloso del mondo ?
Lei sa di avere rapporti assai stretti con un socio di tale operazione devastante ?
Lei sa che quel socio del “grande affare sporco” è gestore di un bene demaniale in Lavagna ?
Lei sa che il gruppo Bolfo/Duferco & C. è ben introdotto nel comune di Lavagna attraverso il suo vice sindaco e non solo?
Lei conosce Lazzarini, il “re delle assicurazioni che ospitava Claudio Burlando”?
Lei conosce il presidente di Ital Brokers, che non manca mai ad un appuntamento culturale a Lavagna ?
E’ la sig.ra Contri Fernanda !
Sono tutti “socialistissimi” come lei, sindaco, e tutti amicissimi di Claudio Burlando……

Chiudiamo un po’ il cerchio:
Lei è il sindaco di Lavagna che si dichiara anti-nucleare, quindi non vuole le centrali in Italia, sennò farebbe un piacere a Scajola !
Lei è amico di tutti i socialistissimi sopra citati: Bolfo, Gozzi, Lazzarini, Contri ecc. che vogliono costruire le centrali nucleari in Montenegro !
Lei quindi deve anche essere “amico” di Mazreku che è socio di Bolfo & C. nell’operazione slava!
Oppure qualcuno, a sua insaputa, sta organizzando tutto ?
Ma, le chiedo, se esplode una centrale in Montenegro quale rischio corre l’Italia ?
Ma, le chiedo, lei, quando parla con Bolfo, Gozzi, Contri ecc. ricorda loro che è “amorale” costruire centrali nucleari ?
Esprime il suo “forte e deciso” motivo morale di avversione alle centrali ?
Chiudo chiedendole se il suo comune ha intenzione di chiedere a Berlusconi, ora al governo e a Prodi, che ci stava prima, quale è il rischio di avere cento bombe atomiche sparse tra Ghedi (Brescia), Aviano (Pordenone) la più piccola delle quali ha una potenza dichiarata di almeno venti volte quella di Hiroshima ?

Ultima domanda: il sig. Scandroglio Michele, intenzionato a scalzare Scajola dai suoi progetti, con chi sta ? Lei ne è a conoscenza ? Lo ha mai incontrato ?
Grazie per la risposta.
ORAS
a.p.