martedì 28 ottobre 2008

La "nuova visione" del Levante ligure




Inizia oggi un percorso innovativo e organico della ri-costruzione del Levante.

Parte con concetti semplici, di facile comprensione, perchè la vita è semplice.
L'uomo, che a differenza degli altri animali, può darsi un'organizzazione "inventata" ha spesso agito per complicare la sua vita, sia individuale che sociale.
Non è solo il crollo dell'economia monetaristica, non è solo il crollo del mondo ideologico, non è solo l'estremizzazione dell'atomismo umano, ma è la ragionevolezza - che esprime la sua forza nella semplicità - che ci spinge a esprimere la "nuova visione".

Si impone una premessa e, quindi, vediamo brevemente alcuni concetti:
Cos'è l'economia monetaristica ?
Un sistema di governo economico del mondo, basato sulla produzione di strumenti virtuali - le monete - convenzionalmente accettati come mezzi di scambio.
Le monete sono supportate da valori ormai "irreali" ed il tracollo, appena iniziato, produrrà danni immensi.
Che cos'è il mondo ideologico ?
E' quell' impostazione sociale che prevede la differenziazione dei soggetti umani singolarmente legati ai dettami di determinate scale di "valori".
Semplificando: esistono ideologie che mettono in sequenza alcune "necessità", con un determinato ordine di importanza, e su quelle indicazioni vanno a convergere le preferenze dei singoli cittadini.
Cos'è l'atomismo umano ?
E' la disperata solitudine, ovvero il fatto che l'essere umano trovi isolamento ovunque in ogni situazione che lo rapporta ad altri elementi della sua stessa specie animale.

Vediamo ora che cosa è l'economia, qual'è quella specificatamente levantina e come può essere ri-costruita.
L'economia è il sistema di studio teorico ed applicazione pratica di concetti di equilibrio dove si analizzano e individuano le "fonti" energetiche e se ne dispone l'uso in ragione del soddisfacimento delle necessità.
Quella levantina ha la specificità di possedere enormi fonti energetiche che sono tutte da scoprire, quindi ha una ricchezza potenziale enorme.
Per essere ri-costruita occorre abbandonare gli schemi ormai noti a tutti come fallimentari e introdurre un nuovo approccio culturale verso l'interpretazione del nuovo modello.
Difficile da comprendere ?
Se è così, allora è il momento di intraprendere il viaggio che sarà lungo e difficile, ma per questo molto ambito a chi, come noi, cerca risultati importanti e difficoltosi da raggiungere.
La nostra idea ispiratrice, da molti anni, è proprio quella di cercare risultato laddove i più abbandonano perchè manca loro il coraggio, che nasce solo ed esclusivamente dalla conoscenza profonda del rischio e dalla conoscenza profonda delle tattiche che portano al raggiungimento del piano strategico.


Oggi è il giorno della partenza del progetto, nei prossimi giorni inizieremo la trattazione costante e sequenziale.....sulle piazze!
Buon viaggio e................... collaborate con la critica e la discussione.
Grazie

mercoledì 15 ottobre 2008

Proviamo a ragionare un poco più del solito!


Il taglio dei tassi di interesse annunciato dalla Federal Reserve americana riuscirà ad allontanare lo spettro della recessione?
Sarà sufficiente a dissolvere la paura per un prossimo crollo dell'economia mondiale? Molti esperti pensano che come rimedio possa bastare. Nel caso peggiore ritengono che il tasso di crescita possa rallentare. Altri osservatori, comunque schierati in ambito capitalista, sono invece molto preoccupati. In Francia Jacques Attali prevede il crollo di Wall Street, sede del New York Stock Exchange e garanzia ultima di tutta la catena dei prestiti. Michel Rochard valuta che la crisi mondiale sia imminente e che il sistema sia sul punto di esplodere.
Ci sono molti segnali d'allarme: il rinnovato interesse per le riserve auree con una conseguente corsa all'acquisto. Il prezzo dell'oro è salito del 32% nel 2007. Tutte le maggiori istituzioni economiche, incluso il fondo monetario internazionale e l'organismo per lo sviluppo e la cooperazione economica, prevedono una minore crescita ovunque.
Tutto è cominciato quando è scoppiata la bolla tecnologica nel 2001. Per salvare gli investitori Alan Greenspan, ai tempi presidente della Federal Reserve, decise di incentivare il mercato immobiliare introducendo una politica basata su bassi tassi di interesse con riduzione sui ricarichi finanziari. Tutto ciò spinse i mediatori finanziari e le agenzie immobiliari a persuadere molti ad investire nel mattone. Da qua giunse il sistema dei sub-prime, mutui ad alto rischio con tasso variabile, per le famiglie con basso reddito o limitate finanze. Ma nel 2005 la Federal Reserve decise di aumentare i tassi nuovamente, esattamente gli stessi tassi che aveva da poco ridotto. Questa scelta ha portato l'intero sistema fuori giri e gli effetti si sono fatti sentire su tutto il sistema bancario nell'Agosto del 2007.
Con tre milioni di famiglie costrette ad affrontare debiti per un totale di 200 miliardi di dollari, alcuni dei maggiori istituti di credito hanno esaurito i fondi. Per coprirsi rispetto a questa contingenza negativa, hanno girato alcuni dei propri debiti ad altre banche. Le banche li hanno gestiti investendoli in fondi di investimento speculativi e i fondi sono passati di banca in banca in tutto il mondo. Quindi la crisi si è allargata coinvolgendo rapidamente l'intero sistema bancario mondiale.
Le maggiori istituzioni finanziare, inclusa la Citygroup e la Merril Lynch negli Stati Uniti, la Northern Rock in Gran Bretagna, la Swiss Re e l'UBS in Svizzera, la Société Générale in Francia, l'Unicredit in Italia, sono incorse in gravi perdite e si pensa che altri istituti debbano ancora essere colpiti. Per limitare le perdite molti sono stati costretti ad accettare fondi da istituzioni nazionali controllate dalle potenze del sud o da regimi ricchi di petrolio.
La reale dimensione del danno non è ancora stimabile con chiarezza. A partire dall'Agosto 2007 le banche centrali in USA, Europa, Inghilterra, Svizzera e Giappone hanno versato milioni di dollari nel sistema economico, senza darne eccessivo rilievo per evitare il panico, ma questo non ha riportato sicurezza. Le crisi si sono diffuse dal settore economico fino ad altri settori. Diversi fattori (il crollo dei prezzi della case negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Spagna e in Irlanda, la caduta del valore del dollaro, la morsa del credito) hanno portato ad una riduzione della crescita. Aggiungiamo a questa situazione l'aumento del prezzo del petrolio, delle materie prime e dei prodotti alimentari. Ci sono tutti gli ingredienti per una crisi che durerà a lungo. La più grande crisi da quando la struttura dell'economia mondiale si è basata sulla globalizzazione.
Sarà necessario vedere come reagiranno le economie asiatiche tradizionalmente abituate a considerare gli Stati Uniti la forza economica trainante. Il centro del mondo economico sta per spostarsi dagli USA alla Cina ed all'Asia in generale e questo forse è un altro segnale del declino occidentale.
Questa crisi potrebbe segnare la fine di un era.
Questa crisi impone che si faccia un nuovo "Progetto FUTURO"
ORAS
L.C.

domenica 12 ottobre 2008

La politica - La religione - La sostituzione



Riceviamo questo interessante commento che esplicita una  visione "centrale" nei progetti  di retelevante, la riportiamo integralmente, riconoscendone l'intero contenuto:


La secolarizzazione, iniziata a Westfalia e accelerata dalla rivoluzione francese, ha sottratto alla religione il ruolo di legittimazione politica. Quest’ultima – per assolvere alle sue funzioni – deve necessariamente creare un sistema gerarchico (etimologicamente da ieròs, “sacro”, e arché, “comando, dominio, direzione”) che si contradistingue da valenze antidemocratiche. Anche le ideologie secolari del XX secolo – che hanno tentato di eliminare la religione dalla vita politico- sociale, oppure (tramite i concordati, come quello Mussoliniano del 1929) di confinarla in ambiti ben definiti e ottenerne più o meno implicitamente l’appoggio – hanno utilizzato simboli, miti e rituali del tutto simili a quelli religiosi.
Con il crollo delle ideologie, la desacralizzazione si è approfondita, soprattutto in Europa. Si è così creato un vuoto. Si sono indebolite la coesione nazionale e quella sociale; si sono perduti identità e valori. Oggi ci si è accorti che essi non possono essere sostituiti da quelli del “Dio-mercato”, che la politica non può essere ridotta all’economia, così come l’uomo non può essere ridotto alle sole dimensioni di produttore e di consumatore. Il consumismo e il fondamentalismo di mercato erodono coesione, identità e valori senza i quali non vi è alternativa alla “paura” e al declino. Nei rivolgimenti seguiti al collasso del comunismo, all’impetuoso sviluppo delle ICT e alla globalizzazione, gli Stati sono entrati in crisi. Hanno perduto la capacità di proteggere cittadini e imprese dall’azione delle forze globali. Le frontiere si sono rivelate fragili e porose. La polis si è indebolita, senza però che una cosmopolis ne prendesse il posto. Si è così creato un vuoto, che le religioni stanno riempiendo. In varie forme e modi, esse contestano le scelte degli Stati, oppure tendono a rafforzarli, consolidando le identità nazionali per porle in condizioni di fronteggiare le sfide sia dell’ipercompetizione e del turbocapitalismo che delle varie “leghe” e “chiese” localistiche e settarie.
Il ritorno – o meglio, la maggiore importanza del fattore religioso – assume spesso forme radicali, alimentate da una capillare diffusione nelle società, dall’appeal derivante anche dal loro rigorismo morale, dalla capacità di fornire assistenza e servizi sociali (cosa che avviene sia per le ONG cattoliche che per le charities islamiche) e dalla capacità di soddisfare richieste profonde delle società, quali la solidarietà di gruppo e il desiderio di proselitismo, di “ricristianizzare” l’Europa o di unificare l’umma. Spesso è difficile distinguere le rivendicazioni propriamente religiose da quelle politiche. Il “ritorno” delle religioni si verifica ovunque e non è un fatto nuovo nella storia. Lo abbiamo conosciuto anche in Italia: nel 1943, ad esempio, era chiaramente inevitabile che l’Italia occupata sarebbe stata sottoposta all’influenza statunitense “calvinista”,
modernista e consumista. L’allora direttore di Civiltà Cattolica – padre Messineo – scrisse un volume sulla nazione e sull’identità nazionale italiana in cui, con toni quasi mazziniani, ne rivendicava le radici cattoliche, che invitava a rafforzare, per contrastare quello che chiaramente riteneva un pericolo. Voleva irrobustire le difese dell’identità italiana nei confronti dell’influenza anglosassone. E ancora, il Vaticano giocò, nel secondo dopoguerra, un ruolo determinante sulla politica sia interna che estera italiana. Basti pensare all’importanza di Pio XII per l’ingresso dell’Italia nella NATO o all’azione dei comitati civici nelle elezioni del 1948, oppure al peso politico – diretto o indiretto, ha poca importanza – che ha giocato e tuttora gioca la Conferenza episcopale italiana. Anche negli Stati dove è più netta la separazione fra politica e religione, il richiamo a quest’ultima è spesso decisivo. Basti pensare all’importanza elettorale della Christian Right negli Stati Uniti.

sabato 11 ottobre 2008

La farsa del finto libero mercato.

Chissà quante persone sono ancora in grado di credere che si viva in un libero mercato.
Chissà quante persone non hanno ancora capito che tale forma di "libertà" non esiste.
Chissà quante persone hanno ancora difficoltà a capire che presto, molto presto, alle tasse "individuali" verranno sostituite le tariffe: nessuno farà più dichiarazioni di reddito, ma pagherà tariffe imposte a monte ed inattaccabili sulle principali fonti di energia e sopravvivenza.
Così vuole il "comunismo cosmico" inventato dal neoliberismo ............................. comunque, leggiamo questa lettera giunta in posta:

"Cari amici avete intitolato il mio commento pubblicato da menabonews "Come si prende in giro la popolazione". Le affermazioni che non corrispondono al vero sono numerose. La più grave, a mio parere, è che la tariffa sia stata stabilita dai 67 Sindaci. Dopo diversi anni di studi, ricerche ed approfondimenti ho appurato che i poveri Sindaci, passati presenti e futuri e di qualsiasi colore politico, sono mulini a vento su cui scatenare le ire dei cittadini Don Chischotte o meglio, se la colpa fosse nutella, fette di pane su cui spalmare la nutella.
La tariffa è determinata secondo precisi criteri stabiliti dal Ministro dei lavori pubblici con proprio decreto del 1° agosto 1996 pubblicato nella G.U. n. 243 del 16 ottobre 1966.
Il problema non è locale ma nazionale e sovranazionale. Chi deve rispondere sono i politici ed il Parlamento che in varie occasioni si sono dichiarati impossibilitati, in un mercato libero, a calmierare i prezzi ma poi per effetto di Leggi o norme a cui si vuol dare effetto di Legge triplicano o quintuplicano il costo di un bene che è indispensabile ed irrinunciabile.
I mercati azionari sono in grave crisi. Le azioni della Iride spa, Hera spa ed Enia spa sono i picchiata e sconsigliate dal Sole 24 ore. Possiamo chiedere ai politici: Queste società possono fallire per mancata liquidità? E nel caso succedesse gli interessi dei cittadini non azionisti ma contribuenti saranno tutelati e da chi?
Antonio Pascucci

Come volevasi dimostrare, il presidente del consiglio, Berlusconi, ha suggerito di acquistare azioni ENI ed ENEL.............i prossimi esattori fiscali.
Il mondo è una "dinamica vagante"!

giovedì 9 ottobre 2008

Come si prende in giro la popolazione !




Sul sito del menabonews appare un commento, che riportiamo qui sotto, all'interrogazione del consigliere provinciale Massimo Pernigotti avente ad oggetto il depuratore comprensoriale del Levante in Fontanabuona, di cui abbiamo già trattato in precedenza.

Ecco il commento riportato dal menbonews:

Grazie al consigliere Pernigotti per l'interrogazione. Purtroppo devo, con dispiacere, ricordare al Dott. Repetto l'art. 18 della Convenzione ATO/Amga: "La quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è dovuta, ai sensi di Legge, dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi.In tale evenienza i relativi proventi affluiscono al Gestore in un fondo vincolato per essere destinati esclusivamente alla realizzazione e alla gestione delle opere e degli impianti centralizzati di depurazione previsti nel Programma degli interventi." Se i dati forniti dall'ATO sono corretti gli utenti del Tigullio e delle altre località genovesi sprovvisti di depuratore hanno già alimentato il fondo per oltre 30MILIONI di Euro ed hanno pagato oltre 3MILIONI di Euro per IVA afferente. Mi risulta l'esistenza di un progetto dal costo di circa 30MILIONI per un depuratore consortile biologico in grado di fornire energia elettrica, residui che possono essere utilizzati come concime ed il riutilizzo dell'acqua per irrigazione. Sig. Consigliere Pernigotti voglia proporre una nuova interrogazione per conoscere con esattezza la consistenza del Fondo speciale impianti di depurazione ed il numero del conto vincolato. Antonio Pascucci

Antonio Giuseppe Pascucci

martedì 7 ottobre 2008

La risposta è forte, molte persone inviano materiale e suggeriscono idee.



Questo spazio, denominato "retelevante", con tutte le sue pagine dedicate ai singoli comuni ( Sestrilevando, Lavagnando, Sanmargheritando ecc. ) era una scommessa ad alto rischio.

Sapevamo bene che internet è poco diffusa tra gli italiani e sapevamo anche che la diffusione non copre tutte le fasce di potenziali contatti.
Sapevamo che molte persone portatori di interessi e a conoscenza di fatti - gli anziani - non hanno frequentazione con i sistemi informatici, però, con grande sorpresa, scopriamo una collaborazione intelligente tra "nonni e nipoti": giungono molti messaggi significativi di giovani che vengono a contatto con noi citando, alcuni persino con soddisfazione, di essere gli interpreti del messaggio di una nonna o di un nonno.
Quindi è sotto la spinta di questa imprevista "collaborazione" intergenerazionale, che prendiamo ulteriore slancio a continuare questa attività di informazione e commento alle questioni vere ed importanti del vivere sociale delle genti del Levante.
Grazie