domenica 28 settembre 2008

Il campionato mondiale delle "note stonate"...il vincitore: Repetto!



Riportiamo integralmente l'intervista della Cascino a Repetto, presidente della provincia di Genova.

Le parti in colore rosso sono i commenti alle "stonature presidenziali."


Intervista esclusiva al presidente Repetto. Expò? «Mi sono pentito di non averla chiusa prima». E le scelte di Agostino sulla Fara? «Atto di coraggio il suo»

Mercoledì 24 settembre

Di Maria Vittoria Cascino

Lo avverti che ci provi a punzecchiarlo, e lui, Alessandro Repetto, presidente della Provincia di Genova, è seriamente d’accordo a parare ogni gentile bordata. Aplomb ed eleganza Genova style, si mette comodo di là dal tavolo.

Rompi il ghiaccio con un: Come stiamo a rapporti con le amministrazioni comunali del Tigullio? Attriti, dialogo, collaborazione?

Ottimi. C’è assoluta collaborazione. Compresa Chiavari con cui abbiamo avuto qualche contrasto dialettico, ma sempre nella correttezza istituzionale. Mai nessun attrito dovuto alla diversa idea politica.

Le sue frequentazioni democristiane, bancarie e curiali sono i pilastri su cui si basa la sua falsità: quello che dice di Chiavari "qualche contrasto dialettico" è semplicemente incredibile!

Allora non ce lo dimentichiamo ‘sto Tigullio

Siamo decisamente presenti. Attiviamo di frequente contatti, riunioni. Abbiamo appena concluso un incontro sulla gestione della nuova seggiovia di Santo Stefano D’Aveto, poi ci sta a cuore la colmata di Lavagna e siamo in attesa di deliberare su acqua e rifiuti.

Finge di non sapere quanto poco peso abbia la provincia, utile solo a tappare i buchi regionali e fornire la "sponda" ad azioni di "diversificazione". Emette documenti vincolanti che nessun sindaco si preoccupa di prendere in considerazione. Ha assunto personalmente anche la delega della sesta ripartizione e nessuno dei documenti emessi - p.es. sui vincoli di inedificabilità sui corsi d'acqua - viene osservato......a che cosa serve la ripartizione e la sua delega ?

Un passo alla volta. Stoppiamo su Chiavari e la Fara pensata (giusto il tempo di un amen) per accogliere scuole e avviata a ben altri e più redditizi destini.

Sulla Fara avevo mosso una provocazione che non avrebbe risolto il problema scuola, ma sarebbe stata un bel biglietto da visita. Oggi continuiamo quel percorso di verifica che consentirà di capire se l’area del Maria Luigia soddisfa le urgenze di una popolazione scolastica in continua crescita. Vedi elementari e medie della Fontanabuona che lievitano anche per il numero di immigrati. E’ cambiato l’approccio da otto anni a questa parte: devi pensare ad una scuola in relazione con la città, quindi con laboratori e palestre fruibili dall’intera comunità. Ecco il concetto di campus.. Il discorso Maria Luigia pone una serie di vincoli: i vicini non ci consentono di alzarci più di tanto e stiamo valutando con l’amministrazione se ci possono essere diverse volumetrie.

Quella della Fara è una balla storica ! Venne persino la Giovanna Melandri - allora ministra - a Chiavari e, in compagnia dei "capi e capetti" locali, sentenziò che li, nella Fara, si sarebbe realizzata una sede dell'università!!! Perchè non si risparmiano il fiato, tanto, su dieci proclami, nove si "ammosciano" e uno non si realizza.... Pensare all'acquisto dell'ex Maestre Pie per farne la sede "pomposa" della scuola alberghiera, cacciare nel cesso tre milioni di euro per l'acquisto e lasciare tutto abbandonato, beh!....è proprio roba da Repetto!!

Lavori in corso dunque. Ma tornando alla Fara, che ne pensa dell’asse Burlando-Agostino sulla bontà dell’alienazione, che spiegherebbe l’immobilità della minoranza sull’intera faccenda?

Sulla Fara la Provincia non ha nessuna competenza e non entro nelle scelte. Ma ho lanciato il messaggio che se l’operazione è compatibile con gli elementi paesaggistico ambientali, va bene. Non possiamo lasciare morire la Colonia, dobbiamo utilizzarla e sotto questo profilo convengo con Agostino, atto di coraggio il suo.

Dice: non possiamo lasciare morire la colonia, dobbiamo utilizzarla...... Ma da quanti anni si interessa di politica ? Ma da quanti anni si riempie la bocca di progetti irrealizzati ? Ma da quanti anni la Fara è abbandonata ? Perchè non chiede scusa e si tace per un bel po' ?

E del tunnel Rapallo-Fonatanabuona? Fantapolitica infrastrutturale o questa volta ce la facciamo? (E qui il presidente sembra deciso, che qualcosa per ‘sta valle s’ha da fare)

Quando Burlando ha assunto l’impegno con i sindaci dei vari Comuni interessati, ha delegato alla Provincia l’opera di coordinamento che stiamo ad oggi svolgendo. Abbiamo già rastrellato dai fondi FAS 35 milioni di euro e stiamo valutando come articolare il progetto. Un conto è che vada a finire sull’autostrada (ma alla Società suddetta non interessa), altro conto se va ad incidere sulla viabilità di Rapallo. Comunque sono ottimista, salvo che anche in questo frangente non ci sia una rilettura del tipo che il senatore Grillo se ne esce con un “vogliamo la gronda di Levante”.

Il suo ufficio stampa lo ha informato che esiste un gruppo privato disponibile a costruire in concessione il tunnel ? Si tenga pure i fondi FAS nel "suo cassetto", li spartisca con Burlando e se li godano facendo cose di poca utilità, ma di grande "clamore mediatico"...a loro due non mancano certo idee del genere ! Veda invece di non mettere bastoni tra le ruote..... fingendosi d'accordo !!

Ancora ? Ormai è leggenda metropolitana. E non è che il tunnel ci fa il paio?

Abbiamo i 35 milioni, ne mancano ancora un po’, ma c’è la volontà comune dei sindaci di arrivare al dunque. Dovendo dare un giudizio politico dico che intanto portiamo a casa questo.

Restando in tema di grandi opere: se dico depuratore comprensoriale magari in Fontanabuona?

Se c’è la disponibilità dei sindaci, resta solo da cercare i fondi. Una cosa deve essere però ben chiara:se vogliamo fare le opere in tempi brevi dobbiamo aumentare le tariffe.

Ma quali tariffe aumentate ! Il depuratore unico in vallata si paga da solo e si può realizzare, come il tunnel, in concessione ad un gruppo privato. Glielo hanno detto che tutti i comuni del Levante - costa ed entroterra - scaricano in mare e nei corsi d'acqua senza alcuna depurazione ? Che fa, dunque, dice a Perfigli, "delegato alle fogne" di autodenunciarsi ai NAS ?

Accennava prima alla futura colmata di Lavagna

Siamo favorevolissimi e cerchiamo di creare meno difficoltà possibili. Lì abbiamo la possibilità di sistemare un bel po’ di aziende, consentendo ad esempio ai Cantieri Navali di Ceccarelli di restare sul territorio. Entro tre anni si potrebbe far tutto.

Se mette nero su bianco che si fa in tre anni e si gioca tutto il suo patrimonio se non ci si riesce in dieci anni, allora è una persona seria!!! Basta sciocchezze, per favore!

Rapporti col porto?


Al momento abbiamo sospeso il discorso sulla nautica da diporto e ci siamo concentrati sulla formazione con la scuola della pesca a livello internazionale a Santa Margherita Ligure.

Sperando che la scuola non faccia la fine del "peschereccio storico", simbolo del progetto, abbandonato davanti a Sangermani che fa il paio con il "leudo rivano" abbandonato cento metri più avanti! Complimenti Repetto, ottimo il sistema di informazione e gestione delle notizie della provincia! Ottimo anche il rapporto "proclami/fatti".......come diceva il motto elettorale della giunta Repetto ? Parole e non fatti....mica siamo socialisti!!

Expo’ Fontanabuona appena concluso e le ceneri di Promoprovincia

Mi sono pentito di non averla liquidata prima. L’ho ereditata e non l’ho chiusa per rispetto a chi l’aveva creata. Questa soluzione ci consente di mettere un tappo ad un rubinetto che perdeva: non c’era un disegno dal punto di vista industriale che stesse in piedi. Abbiamo optato per una formula che salvaguardasse l’Expo’ annuale, e questa edizione ritengo sia sta la migliore perchè più aderente alle finalità espresse dalle piccole e medie imprese, sia sotto il profilo culturale e d’identità territoriale sia per la scelta delle tematiche come quella energetica. Poi la forte consapevolezza dei Comuni in termini di rappresentanza.

Dice: "non c'era un disegno dal punto di vista industriale che stesse in piedi", scherza o è privato della memoria ?......vada a rileggersi le sue interviste degli anni scorsi, sono tutte esattamente l'opposto di quanto dichiara oggi....che ci prenda per scemi ?



E poi? Che cosa ne viene in concreto a queste valle?

Prometto sorprese su quest’area.

Significa che non sa che dire e non ha avuto il tempo di inventarsene una almeno parzialmente credibile!

Anticipazioni?


Dico solo che l’edificio sarà utilizzato con risultati che andranno a favore della vallata.

Se fosse la famosa casa per le "ragazze" sfrattate da Cavi.....questa si che è una sorpresa ! Vai così Repetto che ti garantisci la rielezione a vita!!

A proposito di “carrozzoni”, direbbe più d’uno. Con la Fondazione Mediaterraneo di Sestri Levante usciamo dell’empasse affitto sì, affitto no?
(Lieve irrigidimento e un principio di stizza, che dobbiamo smetterla con i luoghi comuni. E che diamine!)


Inviterei i consiglieri di minoranza a visitarla. E’ una Fondazione che non ha perdite e utilizza i fondi che hanno messo a disposizione Provincia e Comune. Sull’affitto c’è sicuramente da rivedere la convenzione, comunque qui ci sono imprese che hanno fatto conoscere Sestri in tutto il mondo. Giunti una per tutti. Invece di fare demagogia, i signori consiglieri ci dicano come vorrebbero utilizzarla.

Comunque è moroso!!! Non paga l'affitto !

L’altra domanda che sorge spontanea è Nua Natua, no?


Era devastata, e non dimentichiamo che l’incendio ci ha messo del suo, visto che lì volevamo fare un’oasi. Se nessuno mi dà i fondi, compresa l’allora giunta Biasotti, diventa ardua la storia del recupero. Ma ci siamo rimboccati le maniche e oggi i risultati sono apprezzati da tutti. Poi siamo in corsa nel piano regionale di sviluppo rurale per un finanziamento di 275.000 euro destinato a recupero del bosco.

Che fallimento ! Beh, tutto sommato... uno dei tanti....o tantissimi...ma qualche cosa gli è mai andata bene ? Dia retta a noi, apra il casino in vallata e lo fanno pure "santo"!

Restando in tema bucolico, Cristina Morelli sulla caccia vi marca stretti e butta lì ipotetici conflitti d’interessi con i docenti universitari pagati dalla Provincia e chiamati dalla stessa come consulenti.

Non sono un cacciatore accanito e ho una visione tra equilibrio e danno ambientale: certe posizioni esasperate sull’ambiente non lo favoriscono. Ungulati e caprioli danneggiano il sistema floristico e agricolo. Urge ripristino dell’equilibrio, nessuna cultura sanguinaria e voglia di vederli in pentola. Riguardo al conflitto d’interessi, non esiste: c è l’ organismo nazionale di fauna selvatica i cui componenti specialistici sono anche docenti dell’università.

Dice: "nessuna cultura sanguinaria" e invece la sua fidatissima Renatina Briano proclama sui giornali che si tratterà di abbattimento di mille capi in più!!! Abbattimento con che cosa, con i "masconi" ? Dai, Repetto, mettetevi d'accordo...sei rimasto a quando la raccontavi ai contadini di Pentema, ti ricordi....bei tempi! Oggi siamo un poco più svegliarelli, mica ci sai fare come Silvio I il Grande!!! Mettiti a riposo, leggi, passeggia, chiacchiera pure liberamente ma.....in bocciofila!



Il TAR ha dato la sospensiva sui caprioli

Il TAR a Genova ci dà torto e il Consiglio di Stato ragione. Evidentemente c’è qualcosa che non quaglia. A S.Olcese abbiamo messo le gabbie per i cinghiali e alcuni animalisti di notte sono andati a spaventarli perché non ci finissero dentro. Qui davvero si rasenta il ridicolo.

Ha ragione, dove c'è la sua istituzione.....li c'è sempre il ridicolo!

Un bel po’ di Comuni al rinnovo amministrativo

Ho rapporti ottimi con tutti e riconosco, al di là del tifo personale, che c’è una cultura istituzionale sia a destra che a sinistra.

Ha voluto anche il trofeo della banalità! Diamoglielo...dai ! Se lo è meritato - che presidente abbiamo....come siamo fortunati!

Alessandro Repetto fuori dal Palazzo.

(E’ reticente, difficile cambiare registro. Poi uno spiraglio, e qualche confessione) Tempo libero tendente allo zero. Leggo saggi, tifo Torino e Genoa e sono un appassionato di ciclismo. Spero di riportare il Giro d’Italia nel Tigullio fra un paio d’anni.

A sorpresa ti tira fuori i concerti rock, più che un debole: Oggi ci accontentiamo della Nannini. (Ha mancato i Rolling Stones per un pelo, ma l’altra sera s’è messo su un cd di Bob Dylan), quel giro di chitarra, calda. (Una nota lontana, macchè nostalgia): Altro contesto, altre relazioni. Non era il country di per sé, era quello che Dylan rappresentava allora per noi. Ahi presidente, amarcord?

Qui, su questa "toccante" pagina del suo privato, anche la Cascino si è meritata un bel trofeo........poi, al momento opportuno, saprà di che si tratta!

sabato 20 settembre 2008

Elezioni comunali 2009 - Levante ligure



Nel prossimo anno andranno al rinnovo le amministrazioni comunali di numerosi comuni del levante, alcune sulla costa: Recco, S.Margherita Ligure, Lavagna e molti altri nell'entroterra.


Le novità rispetto alle elezioni precedenti sono numerose ed è bene prenderle in considerazione per tempo.

Chi ritiene di "fare il suo dovere" esprimendo un voto, deve darsi il dovere primario di capire ciò che fa e non essere un semplice ingranaggio di una macchina complessa che lo usa a suo piacimento facendogli credere di essere lui - il votante - colui che decide e colui che, eventualmente, ottiene vantaggi per sè oppure per la collettività.

Il compito che ci siamo dati su queste pagine e su tutte quelle collegate è quello di esprimere semplici concetti con semplici parole; la formula per esprimere capacità divulgativa è questa!

I concetti semplici ci potranno consentire di far comprendere quelle novità di cui abbiamo accennato sopra.

Nell'anno 2008 si è andata consolidando, nel mondo intero, un'offensiva contro gli USA; tale attività ha fatto emergere, una volta di più, l'incapacità generale di quel popolo e dei suoi governanti a comprendere che è la cultura storica - l'antichità di una cultura e dei popoli che la posseggono - che regola la ciclicità della storia.

Quel popolo ha seguito molto da lontano i fatti del pianeta. Fuori da una ristretta cerchia di intellettuali e da qualche raro campus universitario, nessuno si è mai accorto di che cosa fossero costituite le fondamenta del sistema di governo americano - nazionale e mondiale.

Una percentuale di "consapevoli" vicina allo 0.4% non rende ricca una cultura, anzi, la distrugge e, fatto per noi importante, distrugge tutti coloro che, per una ragione o per l'altra, se ne fanno portatori del "verbo".

La storia degli USA dovrebbe essere nota a tutti, ma, ad evitare equivoci, varrebbe la pena di segnalarne i "concetti ispiratori" esprimendone la "traccia" attraverso una breve e sintetica biografia del sig. John Pierpont Morgan:

John Pierpont Morgan (1837-1913) visse a lungo in Europa, studiò in Inghilterra ed in Svizzera e frequentò l'Università in Germania, a Gottingen, dove si laureò nel 1856. Tornò in America nel 1859 e cominciò la sua ascesa commerciando cotone.
A cavallo tra l' '800 e il '900 questo personaggio controverso e contraddittorio riuscì a trasformarsi da semplice imprenditore a finanziere di successo, diventando uno degli uomini più ricchi del mondo e il banchiere più importante in assoluto. Fu lui a risollevare le finanze degli Stati Uniti, permettendo a un'intera nazione di uscire da una situazione di indebitamento per entrare in una condizione di autosufficienza economica. Inoltre, grazie al suo straordinario fiuto per gli affari nacquero in America compagnie come la General Electric e la U.S. Steel, l'acciaieria più importante d'America, che ebbe un boom in occasione della costruzione della grande rete ferroviaria che attraversa il Paese. Fu Morgan infatti a convincere i governi dell'importanza di quel collegamento e fu lui a seguirne gran parte della costruzione.
Le titaniche ricchezze che accumulò nel corso della sua vita furono però non soltanto frutto di una rara perspicacia affaristica ma anche di un approccio "smithiano" all' economia del Paese: Morgan fu sempre convinto che quello che era un bene per lui si trasformasse in ricchezza per il Paese. In un certo senso aveva ragione, la storia economica e finanziaria degli Stati Uniti venne costantemente condizionata nel suo processo di crescita, dal suo personale tornaconto e dal suo profitto. Verso la fine della sua vita si rese probabilmente conto della sterilità del patrimonio accumulato e diventò un appassionato collezionista d'arte: raccolse quadri, sculture, libri di impagabile bellezza e valore.
J.P.Morgan oggi: una grande banca d'investimenti. Oggi "JP Morgan" è il nome di una grande società finanziaria, punto cruciale nella circolazione del denaro; non solo, essa si occupa di fornire rating, dare cioè valutazioni e giudizi sulle società quotate e non. I suoi rating sono tra i più apprezzati ed attendibili del settore. Nel campo del risparmio gestito, la JP Morgan ha sul mercato centinaia di fondi e sicav di diritto estero che investono in qualsiasi area geografica del mondo ed in svariati settori specializzati. Tali servizi finanziari, vista l'importanza del nome, vengono venduti anche in Italia dalle principali banche del nostro Paese.


Che cosa c'entri John Pierpont Morgan e le elezioni comunali di 23 comuni del levante diventa ora il percorso su cui svilupperemo il discorso.

Quella breve biografia dell'uomo più potente del pianeta e sul suo "modello di pensiero" esprime alcuni concetti fondamentali sui quali, quel tipo di gestione "del paese", basa la sua potenza non solo sugli USA ma anche sui "satelliti" tra i quali, ai primi posti, si trova l'Italia.

Morgan riteneva che il paese - lui mai usò il vocabolo stato - fosse ne più ne meno che una grande famiglia dove lui, il padre, ne fosse anche il padrone unico e incontrastato; riteneva che i rapporti di reciprocità tra umani, dai quali lui si astraeva, erano basati sul principio della convenienza monetaristica e solo ed esclusivamente sullo sviluppo "incontrollato" - dagli altri, certo non da lui - della circolazione di moneta.

Lui sceglieva i percorsi industriali e finanziari in ragione della più ampia e sviluppata "circolazione" della moneta, era, in sintesi, un fervente moltiplicatore di flussi monetari.

Quando avviò la sua attività bancaria divenne anche un rapace ricercatore di "brevetti" che avrebbero potuto danneggiare le sue lucrose attività finanziarie: per tutte valga l'esempio della General Electric che, venuta in possesso di numerosi brevetti di Nikola Tesla, ritenne di nasconderli in fondo ad un cassetto perchè avrebbero danneggiato i suoi interessi pur essendo di enorme sollievo per i bisogni della collettività.

Queste semplici dimostrazioni del suo modello di pensiero ci riconducono alle elezioni del levante, così come alle elezioni politiche ultime che hanno visto la vittoria di Berlusconi, anzi, la sconfitta della sinistra.

Il governo nazionale da poco insediato è diretto interamente dalla J.P.Morgan per le ragioni che di seguito elenchiamo:
--Lo stato italiano non possiede fonti energetiche; una nazione priva di energia propria è come il contadino che non produce cibo: uno schiavo dell'altrui "carità"!
--Lo stato italiano ha impostato una politica di dismissione attraverso governi che, dopo il 2 giugno 1992 (accordi detti "del Britannia"), hanno proceduto a trasferire il potere di decisione sulle forniture e sui prezzi a società estere, seguendo il disperato principio che per rimpinguare le casse occorreva vendere i "gioielli" di proprietà pubblica.
--I sigg. Amato, Prodi, Padoa Schioppa e Draghi, furono gli artefici di quegli accordi del 2 giugno 1992 (festa della repubblica. che ironia!) continuati poi dopo l'avvento del primo governo Berlusconi, in una linea di continuità logica se vista nell'ottica dello strapotere delle società di rating ( di cui JP Morgan è la capofila).
--La vicende Parmalat è emblematica di questo principio.....tutto filò liscio per anni perchè il rating sul titolo era BUONO !!
--L'attuale premier Berlusconi, il centro del potere decisionale di governo, ha ceduto una consistente quota delle sue società ( Mediolanum Assicurazioni e Mediolanum Banca ) alla JP.Morgan....dunque è controllato due volte, nella sfera pubblica e in quella privata.
--Lo stato italiano, attraverso il suo governo, è controllato dal sistema dei flussi monetari dalla JP.Morgan
che controlla anche, attraverso le azioni in suo possesso, le società economico finanziarie di Berlusconi, capo del governo.

Con queste premesse, utili ad avvicinarsi all'inquadramento corretto del sistema , sorge spontanea una domanda: chi è che "elegge" il consiglio di amministrazione di JP.Morgan ? Risposta: NESSUNO!

Che serve allora eleggere Berlusconi oppure Prodi, oppure Veltroni se tutti, nessuno escluso, sono soggetti ai diktat del sistema finanziario internazionale dominato da JP.Morgan ? Effettivamente molto poco, ma se il popolo non ha altro di meglio da fare, che lo faccia pure, tanto non produce alcun danno, contrariamente a quanto dice la stampa "ufficiale" che sul contrasto continuo tra Berlusconi e Veltroni riempie le pagine e distrae i cittadini dalla realtà.

Le elezioni comunali sono tutta un'altra cosa, sono fondamentali e sono capaci di determinare, effettivamente, la qualità della vita dei cittadini e la qualità della vita dell'area economica di riferimento....nel nostro caso: il Levante.

La scelta elettorale per un sindaco di un comune di dimensioni medio piccole, quali sono quelli del Levante, è una faccenda estremamente delicata sulla quale l'attenzione deve essere massima e deve passare per la conoscenza "radiografata" di ogni possibile candidato....in questi casi la cosiddettà "privatezza" (in amerikano: privacy!!) non deve proprio esistere.

Tutto quanto detto fin ora ha lo scopo di informare ed invitare:
Informare i lettori che su questo sito e su quelli collegati con specifica impostazione - Lavagnando, Sanmargheritando, Reccolando ecc.- tratteremo diffusamente delle amministrazioni e dei candidati.
Invitare i lettori a fornire il materiale in loro possesso utile al progresso della conoscenza sui soggetti e sulle loro "azioni".
Grazie






lunedì 8 settembre 2008

La riunione dei sindaci in comunità Montana




La lettera inviata ai sindaci fontanini :

ORAS

Al comune in indirizzo


Oggetto: comunicazione di indirizzo in rete - retelevante



L 'Osservatorio Regionale Anomalie del Sistema, in seguito ORAS, in previsione delle prossime elezioni comunali che interesseranno molti comuni del Levante ligure della Provincia di Genova, ha inteso preparare alcuni strumenti di comunicazione aperti ai cittadini, attraverso i quali diffondere proposte aventi riguardo specifico all'area geografica di interesse ed alle possibilità di sviluppo delle forme economiche esistenti indicando, nel contempo, una serie di soluzioni innovative che percorrono, interessandolo, l'intero territorio.


Oras ha dato avvio ad un sistema di diffusione attraverso documentazione cartacea distribuita sotto forma di volantino – in un primo momento - cui farà seguito materiale pieghevole esplicativo – in una fase successiva.


I progetti che interessano l'area del Levante si configurano in una riproposizione e completa rivisitazione del piano turistico generale che ha lo scopo di elevare in numero e qualità le offerte attualmente disponibili, rivolgendo l'attenzione al turismo estero con alta capacità di spesa e con disponibilità feriale distribuita nell'intero anno, rivolta alla molteplicità degli interessi ( nautica, equitazione, tiro, golf, alpinismo, volo a vela, fotografia, collezionismo, platea culturale/artistica ampia ecc. intese sia come impianti di fruizione per esperti che come postazioni di avvio con scuole di istruzione diffuse e condotte da elementi giovanili locali)


Il primo presupposto per la realizzazione di tale piano, che comprende attività di svago, studio e intrattenimento, equamente distribuite sulla costa e nell'entroterra, chiede la realizzazione di un depuratore comprensoriale unico per tutto il levante con localizzazione - derivante da una prospezione geosatellitare dell'area - che indica nel comune di Coreglia Ligure la posizione migliore.


Lo scopo di questa prima indicazione è duplice:


per la costa, poter liberare le aree di colmata esistenti o programmate, agli impieghi logistici necessari alla zona specifica comunale.


per l'entroterra, recuperare le ingenti risorse monetarie che derivano dalla gestione delle acque, dei fanghi, delle torbe, delle biomasse, del biogas e di tutte le attività sinergicamente individuabili con la creazione di innumerevoli attività, preferibilmente giovanili – perchè tecnologicamente avanzate - , oltre il recupero per conversione delle attività industriali e artigiane esistenti, tutte in fase di progressiva depressione per una quantità di differenti ragioni, alcune delle quali aventi caratteristica di insolubilità.


per tutto il levante un evidente salto di qualità sotto il profilo economico rivolto agli investimenti, e sul piano generale dell'offerta turistica che deve necessariamente avvantaggiarsi, sotto il profilo economico, delle ingenti risorse liberate in provincia ed in regione dall'evidente risparmio di elevata entità, recuperato dall'eliminazione del piano progettuale dei depuratori costieri. Non deve essere trascurato, ovviamente, un generale aumento del livello di vivibilità generale che prende spunto dalle nuove attività realizzabili e dall'evidente rivalutazione delle aree, in particolare dell'entroterra.


Il secondo presupposto indicato dal piano, ha come oggetto il tunnel Cicagna/ Rapallo, opera di assoluta e incontestabile necessità per le ragioni note le cui principali sono: la realizzazione di un “retroterra” per Rapallo – unica città della costa a non averne uno ragionevolmente equilibrato con l'area marina – che troverebbe in Cicagna e comuni limitrofi, la possibilità di localizzare molte, se non tutte, delle sue numerose attività artigiane e piccolo industriali;

la possibilità, per le attività della vallata, di essere in rapida comunicazione con la costa, in particolare per la realizzazione di quella “filiera corta del profilo produttivo agroalimentare” che è stata oggetto di forte indicazione da parte del presidente regionale Burlando non molto tempo fa. A questo proposito corre l'obbligo di ricordare che nella quantità stimabile di circa 120.000 mc, di acque da irrigazione che si possono ricavare giornalmente dal depuratore, nelle centinaia di tonnellate di fanghi calibrati all'utilizzo agricolo, nelle quantità alte di torbe essiccate, ma anche nel teleriscaldamento proveniente da recupero di biogas da depurazione, trovano alloggio “gratuito” le attività di produzione orticola e del comparto agricolo tutto.


Il terzo presupposto fondamentale si propone attraverso la realizzazione di due grandi parcheggi adatti all'impiego di “terminale stradale su percorrenza medio/lunga” da realizzare all'uscita dell'autostrada di Recco ed al Poggiolino di Rapallo. Questo sistema segnala la sua significativa importanza, come peraltro quanto detto precedentemente, in ragione della prossima Expò universale 2015 di Milano della quale la riviera di levante deve essere il primo e più importante fornitore di proposta complementare o alternativa ai visitatori che avranno la città di Milano come obiettivo primario e la direttrice Milano Levante quale percorso obbligato. Su queste due primarie aree di confluenza devono poter agire sistemi di trasporto locale estremamente flessibili e di facilissima nonché continua disponibilità, come, ad esempio, una elevata presenza di minibus ad alimentazione ibrida condotti da giovani locali che abbiano anche la funzione di guida culturale ed anche organizzati – poiché appositamente formati – all'accompagnamento di piccoli gruppi verso le attività di svago disponibili nell'intero territorio mostrando profili di socializzazione culturalmente elevati rivolti alla “presentazione”, verso l'ospite estero, di un'area turistica di eccellenza e valore intrinseco elevato rappresentato dai luoghi (irripetibili) e dai soggetti umani (ricchi di personalità e cultura).


Oltre la realizzazione del piano di diffusione su strada, per i residenti e gli ospiti già presenti, Oras ha avviato un progetto su rete che attraverso un sistema di presentazione verso e-mail estere, recuperate dalle banche dati di numerose newsletter di paesi stranieri, ha già prodotto riscontro molto gratificante.

Ancora, vista la necessità di agire su un piano di “ sensibilizzazione” verso l'intero progetto, ferma restando la volontà e la disponibilità ad integrare la bozza del piano generale, Oras ha predisposto un indirizzo di rete : http://retelevante.blogspot.com oltre un numero, per ora imprecisato, di spazi dedicati ai singoli comuni aventi lo scopo di segnalare, attraverso la critica e la relativa eventuale discussione, quelle procedure amministrative di iniziativa isolazionista che venissero messe in atto dai singoli comuni.

Grazie per la lettura e l'auspicabile interessamento.


ORAS


domenica 7 settembre 2008

La lettera della Moratti -MILANO EXpo 20015


Il Levante ligure non può trovarsi impreparato per


l'EXPO Milano 2015



Da Letizia MORATTI, sindaco di Milano alla stampa


E Milano? – mi si chiede -. Milano lavora già per il 2016, forte della consapevolezza di tutto quello che Expo ha già iniziato a dare alla città e della grande eredità che lascerà dopo i 6 mesi di Esposizione. Quella che a una lettura superficiale può sembrare «generosità» in realtà è lo sviluppo di una città globale (come anche ieri è stato discusso nell'autorevole Forum di Cernobbio, confrontando le esperienze di Parigi, Boston, Madrid e Milano). È uno sviluppo della Città e del suo territorio che sta avvenendo su alcuni «capitoli» in modo particolare, ma prima di ricordarli è giusto fare una premessa.

Ricordo che la scelta di candidare Milano per l'Expo del 2015 discende direttamente da una chiara e precisa politica di posizionamento strategico della nostra Città, che ha individuato in questo «evento simbolo» un'opportunità straordinaria per valorizzare e sviluppare alcuni dei nostri principali fattori di crescita ed eccellenza. Partiamo dalla Fiera di Rho-Pero, e dal sito espositivo dove si realizzeranno i padiglioni espositivi. Si tratta di un'area che grazie ad Expo,come ha riconosciuto il Nobel Al Gore, diventerà un modello di riferimento dal punto di vista della ecosostenibilità. Un quartiere a «impatto zero», dove ci si muoverà solo con mezzi pubblici ibridi o elettrici, dove si useranno energie pulite e dove, grazie anche alla scelta di adeguati materiali nella costruzione degli edifici, si riuscirà a fare una eccezionale opera di contenimento ed efficienza energetici. Un quartiere che lascerà in eredità il più grande parco pubblico a Nord di Milano, destinando a verde metà del milione e cinquecentomila metri quadri che saranno occupati dall'Esposizione, e che dopo l'Expo lascerà spazi alla comunità dei creativi e dei giovani artisti, a laboratori e centri di sperimentazione, realizzando anche una nuova serie di alloggi per studenti di cui le università milanesi hanno così bisogno.A questi si aggiungeranno 70mila nuovi posti di lavoro che, tra occupazione diretta e indiretta, saranno creati nei 5 anni precedenti l'evento.

La stima di 70mila nuovi posti (del tutto prudenziale) riguarda unicamente la realizzazione dell'evento, ma Expo rappresenta un'opportunità anche per i nostri giovani che qui troveranno un polo di formazione qualificata collegata direttamente ai temi centrali dell'Expo - alimentazione, agricoltura e veterinaria, tutela ambientale, salute, energia – oltre a percorsi formativi nel campo della comunicazione pubblica, dell'organizzazione e gestione di eventi offerti attraverso il Centro per lo Sviluppo Sostenibile. Un terzo ambito è quello dei collegamenti, delle infrastrutture e delle opere di accessibilità al Polo esterno della Fiera e, più in generale, della mobilità attorno a Milano e in Lombardia. Perché è grazie ad Expo che finalmente si sono potuti raccogliere i finanziamenti pubblici e privati (nell'insieme si tratta di 14 miliardi di euro) e soprattutto la volontà politica condivisa per realizzare in tempi certi opere che il nostro territorio aspetta da troppo tempo. Dopo 20 anni di stasi finalmente grazie ad Expo abbiamo avviato la realizzazione di 3 nuove metropolitane e il prolungamento di quelle esistenti. Sempre grazie ad Expo andremo a completare i collegamenti stradali e ferroviari con l'area della Fiera, i collegamenti di servizio per Malpensa. Un beneficio speciale da Expo lo sta già ricevendo la Fiera, che ha cominciato a veder crescere il proprio titolo in modo consistente dal giorno dopo l'assegnazione dell'Expo, e che grazie a questo ha avviato collaborazioni importanti come quella che le farà aprire una sede a Dubai. Questa «capitalizzazione» della Fiera consente poi alla principale «vetrina» delle nostre imprese e del Made in Milano di fare nuovi investimenti come quelli già attivati.

A beneficio del Polo fieristico e della città andranno anche le realizzazioni infrastrutturali «esterne» come Pedemontana, Brebemi e Tem,per i quali Expo costituisce finalmente un traguardo chiaro e misurabile, che brucia anni d'immobilismo e di rinvii, e che impegna amministratori pubblici e imprese per un'obiettivo comune altrimenti destinato a rimanere nel libro dei desideri.

Collegate allo sviluppo infrastrutturale ci sono poi le vie d'acqua e i Raggi Verdi. Si tratta di linee di collegamento tra la città e l'Expo che permetteranno di riqualificare in modo formidabile uno dei segni distintivi di Milano – il patrimonio leonardesco dei canali – arricchendo positivamente la dimensione della qualità della vita in particolare per chi usa la bicicletta. Legata alla sfera dei servizi alla persona e alle imprese è anche un'altra eredità di Expo, particolarmente proiettata al futuro. Mi riferisco alla piattaforma digitale che servirà i milioni di visitatori previsti per l'Esposizione e che, successivamente, offrirà una rete di accesso ai servizi multimediali collegando ancora meglio Milano con il resto del mondo.

Nel collegare Milano con il mondo, Expo sta anche moltiplicando le occasioni culturali, come sono, ad esempio le collaborazioni della Triennale con diversi Paesi (in Cina, Corea, Giappone), che aprendo nuovi spazi portano poi visitatori nella nostra Città. Ricordo, infatti, che solo nell'ultimo anno, in netta controtendenza con quanto avviene a livello nazionale, a Milano abbiamo registrato un +10% di turisti, seguendo la crescita che dai 7 milioni di visitatori del 2000 ci ha portati agli 11 milioni di turisti nel 2007. Da ricordare, in questo ambito, la ricerca condotta dalla nostra Camera di Commercio per la qualeExpo2015 porterà alle imprese un fatturato intorno ai 44miliardi di euro, che significa un incremento medio del giro d'affari di circa il 10%.

A beneficiare maggiormente dell'evento lungo tutti e 7 gli anni che ci separano al 2015 sarà principalmente il settore alberghiero e turistico, con un incremento previsto attorno al 25%, seguito da quello immobiliare con il più15,1% mentre il comparto del commercio si aspetta un aumento del fatturato di 14,5 miliardi. Secondo le stime della Camera di Commercio di Monza-Brianza, l'effetto positivo sul nostro turismo si allargherà anche ad altre città d'Italia – tra cui Roma (che si stima raggiungerà un indotto di 540 milioni di euro), Venezia (421), Firenze (223) e Napoli (114). Oltre alle iniziative culturali, come ad esempio, l'impegno messo per realizzare luoghi come il Museo del Design, il Museo della Fotografia, quello del ’900 (che verranno inaugurati prossimamente), Expo sta contribuendo a mettere in moto o ad accelerare anche iniziative nel campo della comunicazione. Se da un lato Sky, anche in vista di Expo, ha già investito su Milano per realizzare nel quartiere di Santa Giulia il suo nuovo quartier generale (realizzando così il secondo polo televisivo europeo che porta a Milano oltre 2mila posti di lavoro), dal canto suo la Rai ha deciso di legarsi all'Expo trasferendo un importante centro di produzione e informazione, nella prospettiva di trasferire addirittura una delle Reti.

Ma Milano non è solo Expo. Senza dettagliare investimenti e senza dilungarmi sull'aumento dei servizi e la diminuzione delle tasse ricordo da ultimo che a Milano abbiamo investito su mobilità, trasporto pubblico, verde, ricerca e innovazione, housing, cultura (800 milioni nel 2007 e già 530 nel 2008). Così come abbiamo approvato un piano industriale Sea di 1,4 miliardi in una prospettiva che arriva appunto al 2016. Non è un caso, allora, che anche per tutti questi fattori nel 2008 Milano abbia scalato 5 posizioni nel World Wide Index, posizionandosi al 20 posto sulle 75 città più competitive del mondo. Così come non è un caso che Milano abbia vinto l'Expo.

Letizia Moratti
Sindaco di Milano e Commissario Straordinario Delegato del governo per l'Expo 2015

venerdì 5 settembre 2008

Il depuratore consorziale - UNA NECESSITA!



E' stato diffuso sul territorio del Levante, ed avrà una seconda distribuzione, un volantino
che indica, molto sommariamente, una questione che riteniamo determinante per il futuro del Levante.

Quasi tutti sanno che esistono norme che impongono di trattare gli scarichi, delle abitazioni, delle attività commerciali e di quelle industriali, attraverso la depurazione ed altre successive procedure.

Meno persone sanno che questo non avviene e non avverrà certamente nell'immediato futuro per diverse ragioni che andremo poi a spiegare.

Pochissime persone sanno che esiste una sorta di "segreta alleanza" tra alcune società che gestiscono il sistema delle acque e del trattamento dei reflui per ostacolare ogni percorso che preveda risparmi consistenti per la popolazione.

Quasi nessuno sa che si potrebbero abbassare in maniera rilevantissima i costi di questo sistema.

Ciò che vogliamo fare qui è iniziare a spiegare che cosa produce i costi spaventosamente alti e perchè non è possibile abbassarli a meno che la popolazione, una volta conosciuto il problema, si imponga affinchè questo avvenga.

Vogliamo anche spiegare che cosa significa ostinarsi a costruire depuratori costieri e perchè riteniamo di poter dire che si tratta di una incredibile idiozia, considerando che costruire un unico depuratore di tutto il Levante in Fontanabuona produrrebbe un abbassamento molto significativo dei costi e un rilevante incremento di attività occupazionale in tutta la vallata che godrebbe di un apporto consistente di danaro derivato dall'utilizzo dei materiali di risulta ( acqua, fanghi, torbe, gas, biomasse, energia ecc.).

Andiamo con ordine:

La società IRIDE, assieme ad altre, ha presentato un piano di realizzazione dei sistemi di depurazione che costerà attorno ai 1.200 miliardi di lire !

Non ha espresso valutazioni temporali, ma non è sbagliato prevedere molti anni e, quindi, molti aumenti rispetto al progetto...

Non ha neppure espresso valutazioni di tipo ambientale, indicando per esempio dove andrebbe a collocare gli impianti e quali conseguenze si avrebbero sul
territorio.






Due esempi per tutti:
Rapallo non ha, in realtà, depurazione delle acque e non saprebbe proprio dove fare un depuratore se non dentro il campo di golf (potrebbe persino essere interessante, viste le necessità idriche e di ammendo del terreno che presenta il golf!!)
Lavagna non ha, in effetti, un sistema di depurazione e vorrebbe costruire una colmata a mare di dimensioni esageratamente grandi ( circa 45.000 metriquadrati - come dieci campi di calcio!) che procurerebbe un lavoro di cantiere vicino ai dieci anni e un danno ambientale spaventoso!

La teoria che supporta queste opere si avvale della legge di gravità: tutto scende verso il mare senza eccessiva spinta......................

Non sono pochi i tecnici che sorridono bonariamente di fronte a questa prospettiva, considerando che siamo nell'anno 2008 e da qualche secolo è stata scoperta la "soluzione tecnologica"!




Costruire un unico depuratore consorziale per tutto il Levante, per esempio a Coreglia, comporterebbe vantaggi molto importanti, vediamoli:

Produrrebbe circa 130.000 metri cubi di acqua al giorno, utilizzabile per l' intera Fontanabuona
.
Produrrebbe una quantità rilevante di metri cubi di fanghi da concimazione.
Produrrebbe una imponente quantità di torbe da ammendo.
Produrrebbe notevoli volumi di biogas.
E poi ancora energia elettrica, teleriscaldamento, prodotti chimici mirati all'impiego ecc.

La conseguenza della disponibilità di queste numerose "risorse" ricadrebbe con grande beneficio sulla vallata con possibilità di riconvertire l'industria lapidea in perenne crisi e di avviare un percorso industriale agricolo di "filiera corta" ( producendo in vallata le derrate agricole utili al Levante ) oltre l'avvio di una forte industrializzazione della coltivazione di tipo ornamentale e da utilizzo industriale.

La dimensione di un unico impianto consorziale prevederebbe anche un collegamento con l'università, per quanto attiene alla catena dell'analisi e dello studio di sistemi di trattamento via via aggiornati alle specifiche caratteristiche dei reflui; potrebbe persino avviarsi un sistema di corsi aventi specifica attinenza alla chimica del trattamento delle acque e alla gestione di sistemi medio grandi.

Poi, però, occorre indicare i due maggiori risultati ottenibili:

1) nessuna colmata a mare, quindi nessuna deformazione e devastazione della costa e poi, soprattutto...
2) la possibilità di
"vendere il prodotto mare" in una visione di assoluta purezza perchè non esisterebbe più l' immagine "psicologicamente negativa" del depuratore che scarica in mare, con le conseguenti preoccupazioni e dubbi sulla bontà delle acque in ragione dell'efficienza o dell'inefficienza dell'impianto costiero.


Si potrebbe finalmente ritornare a vendere il turismo legato alla balneazione in una categoria di qualità elevata.....la classica "acqua da bere!" ormai dimenticata.


Qualche altra considerazione:

i comuni dell'entroterra sono in condizione di essere perseguiti penalmente perchè non posseggono impianti e sversano nei torrenti i loro reflui.

quegli stessi comuni godrebbero della regolarizzazione e del conseguente adeguamento alle norme, ricevendo oltretutto l'impianto gratuitamente e ricavandone, anzi, una forte quantità di danaro.

potrebbero realizzare piani di impiego dei giovani in cooperative dedicate alla produzione orticola e vivaistica così come all'industria dell'energia da derivati e biomasse da coltivazioni legnose.

non occorerebbero sistemi di modificazione del territorio poichè a Coreglia, così come nei comuni confinanti, esistono terreni già pronti alla disposizione dell'impianto che ridurrebbero notevolmente i tempi di esecuzione

poi ancora........................................che ognuno aggiunga le sue idee, siamo qui per ascoltarle.


In chiusura possiamo dire che i costi altissimi del sistema attualmente vigente potrebbero essere consistentemente ridotti nonostante l'indubitabile avversità di IRIDE & C.
alla quale - le istituzioni provinciale e regionale - potrebbero proporre interessanti attività complementari così da ottenerne la collaborazione.