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Questa notizia è "parziale" o, forse, di difficile interpretazione perchè carente delle necessarie informazioni storiche.
Per capirne di più ed in attesa delle necessarie "prese di posizione" dei soggetti coinvolti, partiamo dal sottotitolo, che recita: "IL PASTICCIO DEL COMPLESSO RESIDENZIALE RICETTIVO"
Il pasticcio è normalmente definito: confusione, disordine, guaio, guazzabuglio, imbroglio, pastrocchio.............dunque ha una connotazione "negativa" !
Per meglio intendere, usiamo intanto un sinonimo più chiaro: "IMBROGLIO" !
La necessità di sostituire il vocabolo nasce dal fatto che un "pasticcio" non prevede l'attribuzione di una responsabilità "dolosa", perchè induce a credere che vi sia stata incompetenza, incapacità, disattenzione ecc.
L' "imbroglio", invece, la contiene e il responsabile (o i responsabili !!) del dolo sono definiti "imbroglioni"!
Dunque se esiste un "imbroglio" e se gli agenti dell'imbroglio sono gli "imbroglioni",
non resterà altro da fare che individuarli, e per fare questo è necessario capire da chi sono dipese le "decisioni" o le "omissioni" che hanno permesso tutto quanto, (per non parlare delle "sparizioni!!)
Allora, dunque, chi potrebbero essere gli "imbroglioni" nella vicenda ?
Intanto, con sicurezza, si possono indicare alcuni sindaci ed i responsabili nelle rispettive giunte se è vero (come è in realtà!) che di questo grande imbroglio si sono interessate molte amministrazioni a partire dal 1971, anno in cui veniva emesso un documento in cui veniva stabilito che la società amministratrice del complesso era tenuta a limitare il numero di unità abitative poste al di fuori della “catena-Eurotel”, onde per cui due terzi delle unità abitative in questione dovevano rimanere vincolate ad uso alberghiero (ed il restante terzo ad uso abitativo).
Dopo quella data e l'emissione di quel documento, avvenivano variazioni sanate mediante condoni edilizi presentati nel 1986 e nel 1995, sui quali, tramite le debite procedure, i soggetti competenti non hanno mai fatto chiarezza.
Dopo una serie di esposti presentati a partire dal 2002 dalla Soger (la società che allora gestiva la struttura alberghiera) all'interno dei quali la società stessa segnalava mutamenti di destinazione d'uso da parte di alcune unità immobiliari, il comune si attivava (!!??) poichè il fatto andava contro quanto stabilito nel documento del 1971.
Viene pertanto da chiedersi per quali motivi, nonostante i ripetuti solleciti del consigliere comunale Armando Ezio Capurro................................................
..................... l’amministrazione comunale e gli uffici preposti non hanno ancora adempiuto ad un preciso compito: “emettere i provvedimenti sanzionatori
”, nonostante che l'elenco del febbraio 2008, predisposto dal segretario comunale di Rapallo, indicasse le violazioni edilizie riscontrate e i responsabili dei fatti illeciti.
La triste vicenda che riguarda l’Eurotel è l’ennesima dimostrazione del pressapochismo con cui il Comune di Rapallo difende e tutela le strutture alberghiere della città.
Tocca ora alla Provincia di Genova intervenire, come ribadito recentemente dalla Regione Liguria, per adempiere ad una serie di interventi sanzionatori nei confronti di quanti hanno perpetrato abusi edilizi all’interno dello stabile che ospitava anche l’albergo a fronte dell’inerzia dolosa manifestata dal Comune di Rapallo.
Fin qui la "cronaca" della questione burocratica, ma............................. ora "emerge", tra le tante, una "chiacchiera" piuttosto pesante che riguarda tutti i sindaci che si sono succeduti dopo la "sparizione dei documenti" in comune, che risulta essere stata operata da un funzionario - ora trasferito altrove (??) - realizzata con la piena consapevolezza di alcuni componenti della "casta" politica rapallese.
Quanto è grave il danno all' IMMAGINE della città ?
E' un "problema" che compete alla Provincia oppure alla magistratura ?
Qualche tempo fa si leggeva su una pagina del SECOLO XIX:
"...a Rapallo c'è un alito mafioso che ci avvolge............Mafioso per dire uno stato di cose omertoso alimentato dai ricatti più o meno velati, un radicamento pesante che coinvolge tutti....................Possiamo quindi immaginare cosa possano provare i dipendenti comunali che ogni giorno vedono e vivono questo potere sorridente, amicale, parentale ma terribilmente subdolo e pericoloso..........E' certo che finchè i rapallesi non troveranno il coraggio di alzare la testa e dire basta ad un potere che non conosce il significato di diritti e doveri ma solo di favori, questa città è destinata ad essere sempre di più una città malata ed agonizzante....Provate a chiedere a qualsiasi cittadino incontrato per strada se è contento di come vanno le cose a Rapallo, se è contento di come è amministrata e avrete per risposta un secco "no!" pervaso da rabbia e rassegnazione: provate a chiedere il suo nome, vedrete che rifiuterà di darvelo perchè teme ritorsioni.Questo è l'alito mafioso di cui parlavamo................... "
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