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domenica 17 gennaio 2010 | |
![]() Perché diciamo questo? Semplice: Il Giornale non affronta la questione Di Pietro ed Italia dei "Valori" in modo corretto, ma funzionale alle non risposte di Di Pietro, garantendogli la facile via di fuga dell'urlare alla diffamazione ed alla calunnia. Il Giornale infatti non affronta notizie certe, inconfutabili... evita di parlare degli aspetti gravi e disdicevoli su cui Di Pietro evita efficacemente di replicare a quanti li pongono da tempo, come noi, DemocraziaLegalità, Elio Veltri e la Voce delle Voci ancora di recente. Non è una novità. Infatti già Silvio Berlusconi soccorse Di Pietro non molti mesi fa, urlando, di punto in bianco "Di Pietro mi fa orrore", proprio mentre Di Pietro spiegava al GIP di Roma, in una dichiarazione spontanea, che lui era vittima di una persecuzione mediatica chiaramente finalizzata a colpirlo durante la campagna elettorale [clicca qui]. Ed in questo gioco delle parti, non si parla, ad esempio, delle questioni etiche e morali per cui Di Pietro è chiaramente identico agli altri, per nulla diverso o alternativo. Proviamo a ricapitolarle. ![]() ![]() 3) Secondo l'art. 10 dello Statuto del Partito, pubblicato sul sito dell'IdV, il presidente del partito Italia dei Valori è il presidente dell'Associazione "Italia dei Valori", ovvero Di Pietro, che per decadere dovrebbe dare le dimissioni o essere sfiduciato dalla moglie e dalla Mura. Nessun organo del partito può sostituire il Presidente. Il Bilancio del Partito è approvato dal Presidente e nessun organo interno può sindacarlo, come non è sindacabile qualunque altra decisione del Presidente. Come ha sottolineato Elio Veltri, in sintesi: se il Gran Consiglio del Fascismo fosse stato costituito come l'Associazione Italia dei Valori, Mussolini non sarebbe mai stato sfiduciato, rimosso e non sarebbe stato arrestato. ![]() 5) L'Antocri acquista degli immobili. Uno di questi, acquistato dalla Pirelli Re, nello stesso palazzo del gruppo SINA di Marcellino Gavio, una delle principali società con rapporti d'affari con il Ministero delle Infrastrutture, retto proprio da Antonio Di Pietro (guarda tu le coincidenze!). L'Antocri di Antonio Di Pietro, secondo le dichiarazioni pubbliche, acquista gli immobili pagando una parte del valore con i soldi ricavati dalla vendita degli uffici di Busto Arsizio e coprendo l'altra parte con un mutuo. I Bilanci dell'Antocri dicono che le uniche entrate della società che permettono di pagare il mutuo sono i canoni di affitto. E chi ha in affitto quegli immobili? L'Italia dei Valori. E quali introiti ha l'Italia dei Valori? Il rimborso elettorale, alias il finanziamento pubblico. Di chi saranno gli immobili acquistati dall'Antocri srl una volta concluso il pagamento del mutuo, che come abbiamo visto viene pagato attraverso le entrate degli affitti versati dall'Italia dei Valori che percepisce i rimborsi elettorali? Saranno del socio unico dell'Antocri, ovvero di Antonio Di Pietro. ![]() 7) Antonio Di Pietro ha attivato una partecipazione molto attiva alle lottizzazioni degli Enti e delle Società partecipate ove governa a livello locale, ma anche durante il suo ministero. Abbiamo realizzato una ricostruzione grafica di tali nomine e rapporti a cui rimandiamo integralmente. Vediamo qui solo un esempio, quello dell'Abruzzo, dove dichiara - a seguito dell'arresto di Ottaviano Del Turco - che la "politica in Abruzzo del PD è marcia". L'Italia dei Valori era in quella Giunta presieduta da Del Turco, aveva visto nominati da Del Turco - e da quella "politica marcia" - diversi uomini dell'IdV nell'ente regionale (il Presidente, un Consigliere, un Revisore). Inoltre in quella regione dove la "politica del PD è marcia" il Partito di Di Pietro è in Giunta e Maggioranza in molteplici enti locali, da cui non pare si sia dimesso nessuno, nonostante gli annunci eclatanti di Antonio Di Pietro! ![]() ![]() 10) Anche i comportamenti di governo e parlamentari di Antonio Di Pietro e dell'Italia dei Valori sono stati abbastanza, crediamo, significativi. Quando i propri voti possono essere determinanti per fermare provvedimenti scorretti e pericolosi non si fa nulla, quando invece i propri voti non sono determinanti allora si può tranquillamente fare i "duri" e conquistare la fiducia di quanti ancora non hanno compreso che i due schieramenti (non solo PDL e PD, ma complessivamente i due schieramenti) sono in realtà complementari. Esempi? Quanti se ne vuole. Vediamone alcuni. - Istituzione della Commissione Antimafia nella passata legislatura. Nel voto parlamentare per impedire che condannati eletti potessero entrare a far parte nella Commissione d'inchiesta, l'Italia dei Valori (tranne un solo parlamentare) ha votato con i "nemici" per permettere anche ai condannati di entrare (come poi è stato) nella Commissione Antimafia. ![]() ![]() ![]() ![]() Ora, fatto questo sintetico - anche se necessariamente lungo - riassunto, ribadiamo: perché di questi fatti non si parla? perché di tutto questo il Giornale non parla? perché su tutto questo Di Pietro non da risposte? Semplice: il gioco delle parti prevede di consolidare due blocchi apparentemente contrapposti, da una parte Berlusconi e dall'altra Di Pietro. Si sollevano questioni penali che non c'entrano nulla, in quanto la questione centrale è quella etica, ovvero quella per cui Di Pietro si presenta come "simbolo", quando invece non lo è affatto! Qualcuno potrà dire: ma perché nessuno parla di tutto questo? Semplice: perché Di Pietro fa le stesse cose che fanno gli altri, nulla di più, nulla di meno. Lo fa, come gli altri, perché in Italia non esiste alcuna legge sulla responsabilità giuridica dei partiti, tanto che i Bilanci di questi possono tranquillamente essere falsi - anche se il falso in bilancio fosse ancora un reato penalmente perseguibile nessuno potrebbe contestare nulla -. Il capo di un partito in Italia può comprare con i rimborsi elettorali appartamenti o yacht per se, i figli, la moglie o l'amante ed è tutto legittimo, non essendoci alcuna legge che stabilisce il contrario... questa, per fare un esempio molto concreto, è la questione in Italia. Se sollevassero tutto questo, quindi, su Di Pietro, si solleverebbe per tutti... ed il gioco delle parti non vuole rovinare il "gioco", vuole perpetuarlo! La disinformazione è anche questo: far credere, ciascuno ai propri, che lo scontro si fa duro, quando invece, è il banco che vince sempre, perché al banco sono seduti tutti... a perdere sono solo i cittadini, ma finché i cittadini non si svegliano - o per meglio dire: non vogliono svegliarsi - nulla potrà cambiare! |