domenica 17 gennaio 2010

Di Pietro e Il Giornale, a quale gioco stanno giocando?


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domenica 17 gennaio 2010
Antonio Di PietroIl Giornale è tornato a parlare di Antonio Di Pietro. Di Pietro è tornato a parlare de Il Giornale. Siamo ad un nuovo, perfetto, gioco delle parti che si inserisce perfettamente nel disegno di normalizzazione della politica, necessario a far dividere il Paese in due, facendogli credere che ci sia una contrapposizione, una differenza... una maggioranza ed un opposizione. Evitando, quindi, che i cittadini, stufi della situazione devastante in cui è stato trascinato il Paese, si organizzino in modo autonomo e libero dall'oligarchia politica e dalla commistione politica-affari che coinvolge tutti, ma proprio tutti, gli "attori" della politica italiana...
Perché diciamo questo? Semplice: Il Giornale non affronta la questione Di Pietro ed Italia dei "Valori" in modo corretto, ma funzionale alle non risposte di Di Pietro, garantendogli la facile via di fuga dell'urlare alla diffamazione ed alla calunnia. Il Giornale infatti non affronta notizie certe, inconfutabili... evita di parlare degli aspetti gravi e disdicevoli su cui Di Pietro evita efficacemente di replicare a quanti li pongono da tempo, come noi, DemocraziaLegalità, Elio Veltri e la
Voce delle Voci ancora di recente.

Non è una novità. Infatti già Silvio Berlusconi soccorse Di Pietro non molti mesi fa, urlando, di punto in bianco "Di Pietro mi fa orrore", proprio mentre Di Pietro spiegava al GIP di Roma, in una dichiarazione spontanea, che lui era vittima di una persecuzione mediatica chiaramente finalizzata a colpirlo durante la campagna elettorale [
clicca qui]. Ed in questo gioco delle parti, non si parla, ad esempio, delle questioni etiche e morali per cui Di Pietro è chiaramente identico agli altri, per nulla diverso o alternativo. Proviamo a ricapitolarle.

Cesare Previti1) Antonio Di Pietro è un amico di Cesare Previti. Non a caso è proprio presso lo studio Previti che incontrò Silvio Berlusconi, prima dell'insediamento del primo governo presieduto proprio dal già ben "noto agli uffici" (soprattutto a quelli da cui Di Pietro proveniva!) Silvio Berlusconi. Di Pietro ha sempre sostenuto che per lui l'amicizia è una cosa ed il lavoro è un altro, peccato che dovrebbe, a questo punto, spiegare come faceva a restare con i colleghi del Pool di Mani Pulite che indagavano sui casi Imi-Sir e Sme, ovvero sulla corruzione in atti giudiziari commessi da Previti per conto di Silvio Berlusconi, o sui famosi rapporti e tangenti traBerlusconi e Craxi, ed essere al contempo amico e frequentatore di Cesare Previti.

Silvana Mura2) Antonio Di Pietro ha costituito un associazione di tre persone denominata "Italia dei Valori". Oltre a lui siedono in questa: Silvana Mura (nominata da Di Pietro alla carica di tesoriere) e Susanna Mazzoleni (moglie di Di Pietro e titolare del dominio internet www.italiadeivalori.it, ma senza alcun ruolo all'interno del Partito). A questa associazione solo Di Pietro può ammettere altri soci, con apposito atto notarile, nessuno, infatti può altrimenti entrarvi. E' a questa associazione (dei tre) che viene versato il "rimborso elettorale", alias il finanziamento pubblico ai partiti (per il 2008 una cifra pari a circa 8 miliardi di vecchie lire), e non al "partito" che partecipa alle tornate elettorali.

3) Secondo l'art. 10 dello
Statuto del Partito, pubblicato sul sito dell'IdV, il presidente del partito Italia dei Valori è il presidente dell'Associazione "Italia dei Valori", ovvero Di Pietro, che per decadere dovrebbe dare le dimissioni o essere sfiduciato dalla moglie e dalla Mura. Nessun organo del partito può sostituire il Presidente. Il Bilancio del Partito è approvato dal Presidente e nessun organo interno può sindacarlo, come non è sindacabile qualunque altra decisione del Presidente. Come ha sottolineato Elio Veltri, in sintesi: se il Gran Consiglio del Fascismo fosse stato costituito come l'Associazione Italia dei Valori, Mussolini non sarebbe mai stato sfiduciato, rimosso e non sarebbe stato arrestato.

immobiliare4) Antonio Di Pietro ha legittimamente costituito una società a responsabilità limitata a socio unico (lui) per la gestione di immobili. Si tratta dalla "Antocri". Con lui nel Cda sedevano inizialmente Silvana Mura (la tesoriera dell'associazione "Italia dei Valori" e del partito "Italia dei Valori") e Claudio Bellotti, che sarà e resta l'Amministratore della società, anche quando Di Pietro e la Mura, in coincidenza con l'elezione di entrambi, nel 2006, usciranno dal CdA.

5)
L'Antocri acquista degli immobili. Uno di questi, acquistato dalla Pirelli Re, nello stesso palazzo del gruppo SINA di Marcellino Gavio, una delle principali società con rapporti d'affari con il Ministero delle Infrastrutture, retto proprio da Antonio Di Pietro (guarda tu le coincidenze!). L'Antocri di Antonio Di Pietro, secondo le dichiarazioni pubbliche, acquista gli immobili pagando una parte del valore con i soldi ricavati dalla vendita degli uffici di Busto Arsizio e coprendo l'altra parte con un mutuo.
I Bilanci dell'Antocri dicono che le uniche entrate della società che permettono di pagare il mutuo sono i canoni di affitto.
E chi ha in affitto quegli immobili? L'Italia dei Valori. E quali introiti ha l'Italia dei Valori? Il rimborso elettorale, alias il finanziamento pubblico. Di chi saranno gli immobili acquistati dall'Antocri srl una volta concluso il pagamento del mutuo, che come abbiamo visto viene pagato attraverso le entrate degli affitti versati dall'Italia dei Valori che percepisce i rimborsi elettorali? Saranno del socio unico dell'Antocri, ovvero di Antonio Di Pietro.

Di Pietro sostiene la Brebemi spa dove siede il suo socio Testa6) Antonio Di Pietro ha anche aperto una società estera, in Bulgaria, la "Suko". Di Pietro qui è socio con Tristano Testa. Tristano Tesa è entrato nel CdA e poi anche nel Comitato Esecutivo della "Brebemi spa", mentre Antonio Di Pietro era al Ministero delle Infrastrutture. Questa società opera con i finanziamenti pubblici ed europei e grande sponsor della stessa è stato il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, unitamente al "governatore" della Lombardia, Roberto Formigoni. Si leggono nei verbali del CdA della Brebemi le prodighe azioni di Di Pietro a sostegno della Brebemi, anche davanti ai dubbi sollevati dalla Commissione dell'Unione Europea, oltre che la soddisfazione per aver ottenuto, tramite i parlamentari amici, una modifica della legge Finanziaria a vantaggio delle casse della società. Da quando abbiamo pubblicato gli stralci di tali verbali, i nuovi documenti depositati dalla Brebemi sono "omissati" (guarda tu, il caso!).

7)
Antonio Di Pietro ha attivato una partecipazione molto attiva alle lottizzazioni degli Enti e delle Società partecipate ove governa a livello locale, ma anche durante il suo ministero. Abbiamo realizzato una ricostruzione grafica di tali nomine e rapporti a cui rimandiamo integralmente. Vediamo qui solo un esempio, quello dell'Abruzzo, dove dichiara - a seguito dell'arresto di Ottaviano Del Turco - che la "politica in Abruzzo del PD è marcia". L'Italia dei Valori era in quella Giunta presieduta da Del Turco, aveva visto nominati da Del Turco - e da quella "politica marcia" - diversi uomini dell'IdV nell'ente regionale (il Presidente, un Consigliere, un Revisore). Inoltre in quella regione dove la "politica del PD è marcia" il Partito di Di Pietro è in Giunta e Maggioranza in molteplici enti locali, da cui non pare si sia dimesso nessuno, nonostante gli annunci eclatanti di Antonio Di Pietro!

I contatti tra Di Pietro e Cecchi Gori, attraverso Scicchitano 8) Antonio Di Pietro ha promosso ad esempio il suo legale - ed ex candidato dell'IdV - Sergio Scicchitano, nel consiglio di amministrazione dell'ANAS. Oltre a quanto già scritto in merito al soggetto, è emerso il coinvolgimento di Antonio Di Pietro, proprio per il tramite di Sergio Scicchitano, nelle attività di Vittorio Cecchi Gori e nei contatti di questi con soggetti diversi, tra cui alcuni giudici, per la bancarotta fraudolenta della Cecchi Gori Group - Fin.ma.vi. Ciò emerge chiaramente dagli estratti dell'Informativa della Guardia di Finanza alla Procura che ha disposto l'arresto di Cecchi Gori, pubblicati, in stralci, da Repubblica. Ma anche su questo non se ne parla!

Franco La Rupa, indicato ad Amantea da Di Pietro quale simbolo del rinnovamento9) Antonio Di Pietro ha sempre promosso scelte di persone estremamente dubbie. Anche su queste abbiamo scritto ampiamente e ricordato anche del rapporto pubblico con Franco La Rupa, ex Sindaco di Amantea (Comune sciolto per infiltrazioni mafiose), già indagato per corruzione e poi arrestato per i suoi consolidati rapporti con le cosche della ‘ndrangheta. Ma sempre in Calabria, regione dove la massoneria è potente, molti sono gli uomini legati ad ambienti "indecenti" che Di Pietro ha promosso e promuove. Poi c'è la realtà della Campania. Qui il consigliere regionale dell'IdV (anche responsabile provinciale di Napoli) è Nicola Marrazzo, il cui fratello aveva diverse società che operavano nella "partita rifiuti". A tali società è stata negata la certificazione antimafia, a seguito di indagini della DDA, in quanto le società della famiglia Marrazzo sono state indicate qualiriconducibili al clan camorristico dei Casalesi. Il Tar ed il Consiglio di Stato hanno confermato la decisione della Prefettura e negato le certificazioni. Recentemente abbiamo anche ricordato dei rapporti tra uomini e donne di Di Pietro e dell'IdV con gliuomini di D'Alema e Burlando in Liguria, quali i soci della Ital Brokers portati alla ribalta dal libro "Il Partito del Cemento".

10)
Anche i comportamenti di governo e parlamentari di Antonio Di Pietro e dell'Italia dei Valori sono stati abbastanza, crediamo, significativi. Quando i propri voti possono essere determinanti per fermare provvedimenti scorretti e pericolosi non si fa nulla, quando invece i propri voti non sono determinanti allora si può tranquillamente fare i "duri" e conquistare la fiducia di quanti ancora non hanno compreso che i due schieramenti (non solo PDL e PD, ma complessivamente i due schieramenti) sono in realtà complementari. Esempi? Quanti se ne vuole. Vediamone alcuni.

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Istituzione della Commissione Antimafia nella passata legislatura. Nel voto parlamentare per impedire che condannati eletti potessero entrare a far parte nella Commissione d'inchiesta, l'Italia dei Valori (tranne un solo parlamentare) ha votato con i "nemici" per permettere anche ai condannati di entrare (come poi è stato) nella Commissione Antimafia.

Gianfranco Fini- Istituzione della Commissione d'Inchiesta sul G8 nella passata legislatura. Una Commissione che, alla luce del lavoro svolto dalla magistratura, accertasse anche la responsabilità politica della gestione delle "giornate" di Genova, come ad esempio: perché mentre il Prefetto dormiva nei suoi appartamenti per tutta la durata delle mobilitazioni anti-G8, l'allora Vice-Presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, era in Questura, mentre il suo "colonnello" Bornacin era al Comando regionale dei Carabinieri? Od anche per capire quali siano state le responsabilità dei comandi assegnati ai reparti anti-sommossa durante le manifestazioni; capire quali responsabilità vi sono state nella gestione del Ministro degli Interni e delle Autorità di Pubblica Sicurezza nella dislocazione dei reparti (chi conosceva Genova nella "Zona Rossa" e chi non conosceva la città lungo le strade delle manifestazioni con conseguente disorientamento totale). Non quindi una sovrapposizione alla Magistratura, bensì l'esatto opposto: non delegare alla magistratura il compito della politica! Di Pietro e l'IdV si sono schierati contro la Commissione ed hanno votato insieme a Fini e Scajola!

Lunardi - Di Pietro, perfetta continuità- Grandi Opere e TAV. Antonio Di Pietro, in qualità di Ministro dei Lavori Pubblici, dopo aver promosso tutti gli uomini della gestione Lunardi, ha deciso di sconfessare il Consiglio di Stato! Infatti l'organo giudiziario aveva dichiarato che i progetti, gli incarichi ed i costi delle opere assegnate dal Ministro Lunardi durante il Governo Berlusconi, potevano essere rescissi, per procedere ad una rivalutazione ed assegnazione con una gara d'appalto europea, garantendo anche costi inferiori. Di Pietro invece ha scelto di confermare i progetti, gli incarichi e gli elevati costi che Lunardi aveva fatto su tutte le Grandi Opere e sulla Tav, in piena linea con il voto parlamentare espresso a favore del Ponte sullo Stretto.

Renato Schifani- Insediamento del Senato ed elezione del Presidente - attuale legislatura. Senza che nessuno battesse ciglio, anche tra i banchi dell'Italia dei Valori, un mafioso accertato con sentenza definitiva, quale Giulio Andreotti, ha presieduto la seduta di insediamento del Senato. Ma non basta. La tanto rigorosa "opposizione" ha partecipato in buon ordine alla votazione di Renato Schifani alla presidenza del Senato, seconda carica dello Stato, nonostante fosse risaputo il suo passato di amicizia e affari con uomini d'onore di Cosa Nostra. Infatti, non solo il PD, ma anche l'Italia dei Valori, ha partecipato in silenzio alla votazione, votando scheda bianca, senza minimamente disturbare!

Cirino Pomicino11) Non stiamo a ripetere quanto già scritto in merito ai rapporti con Cirino Pomicino e Patriciello, quelli conla Pizzarotti, l'uomo dei Bingo in Sicilia,... è tutto nel dossier che abbiamo pubblicato già dal marzo 2007 e via via aggiornato.

Ora, fatto questo sintetico - anche se necessariamente lungo - riassunto, ribadiamo:
perché di questi fatti non si parla?
perché di tutto questo il Giornale non parla?
perché su tutto questo Di Pietro non da risposte?

Semplice:
il gioco delle parti prevede di consolidare due blocchi apparentemente contrapposti, da una parte Berlusconi e dall'altra Di Pietro. Si sollevano questioni penali che non c'entrano nulla, in quanto la questione centrale è quella etica, ovvero quella per cui Di Pietro si presenta come "simbolo", quando invece non lo è affatto!

Qualcuno potrà dire: ma perché nessuno parla di tutto questo? Semplice:
perché Di Pietro fa le stesse cose che fanno gli altri, nulla di più, nulla di meno. Lo fa, come gli altri, perché in Italia non esiste alcuna legge sulla responsabilità giuridica dei partiti, tanto che i Bilanci di questi possono tranquillamente essere falsi - anche se il falso in bilancio fosse ancora un reato penalmente perseguibile nessuno potrebbe contestare nulla -. Il capo di un partito in Italia può comprare con i rimborsi elettorali appartamenti o yacht per se, i figli, la moglie o l'amante ed è tutto legittimo, non essendoci alcuna legge che stabilisce il contrario... questa, per fare un esempio molto concreto, è la questione in Italia. Se sollevassero tutto questo, quindi, su Di Pietro, si solleverebbe per tutti... ed il gioco delle parti non vuole rovinare il "gioco", vuole perpetuarlo! La disinformazione è anche questo: far credere, ciascuno ai propri, che lo scontro si fa duro, quando invece, è il banco che vince sempre, perché al banco sono seduti tutti... a perdere sono solo i cittadini, ma finché i cittadini non si svegliano - o per meglio dire: non vogliono svegliarsi - nulla potrà cambiare!



lunedì 11 gennaio 2010

Lo "sperpero continuo" di danaro pubblico




ORAS

Genova, domenica 10 gennaio 2010

Caro presidente - nonchè candidato alle prossime elezioni regionali,

ti scrivo queste righe dopo aver letto l'articolo pubblicato in data odierna dal SECOLO XIX sulle pagine dell'edizione del Levante a firma Badinelli.
Premetto che nutro la speranza che tu conosca l'attività che l'associazione che coordino - ORAS - ha promosso sulla questione oggetto dell'articolo citato.
Se così non fosse, ti offro la possibilità di farlo adesso andando all'indirizzo: http://portodilavagna.blogspot.com/ , dove troverai la massa documentale necessaria a comprendere i punti focali della questione che svilupperò qui di seguito.
Ti comunico, comunque, la mia disponibilità a fornire ai tuoi uffici qualsiasi ragguaglio necessario.
Veniamo dunque all'articolo citato e all'argomento principale che risulta essere il "danno conseguente alla mareggiata" e leggiamo quanto riporta la Badinelli, tra virgolette, quindi presumendo che sia frutto del tuo pensiero, espresso con la voce <<Non abbiamo la pretesa di accontentare tutti, ma vogliamo dare un po’ d’ossigeno a chi dovrà rimediare ai guasti del maltempo. Il provvedimento passerà in consiglio il 19 gennaio o a metà febbraio, prima dello scioglimento dell’assemblea in vista delle elezioni regionali. Nel frattempo, la giunta predisporrà i criteri di accesso ai finanziamenti...>>.
Mi piace il ricorso ad un vocabolo ecocompatibile quale è "ossigeno" invece di usarne uno di impianto capitalista quale potrebbe essere "danaro" oppure anche il volgarissimo "soldi" o, in estrema ipotesi, il nostro "palanche"!!
Mi piace che tu, vecchia volpe comunista, sia capace di scostarti abilmente dalle tesi, ormai rimaste solo alla sinistra critica, che vedono l'anticapitalismo quale unica versione di un possibile modello politico........ti sposti al centro e fai bene, potresti anche sopravvivere un'altro po', magari grazie alle "riserve energetiche/lipidiche" di Monteleone.
Mi piace che tu "corra in aiuto" a dei soggetti che ben difficilmente ti hanno dato preferenze in passato e che oggi, con quel misero 0,3 % che ti fa stare sopra Biasotti, fai bene ad incantare con qualche "mussa" la platea di ascoltatori (siamo genovesi no ?).
Mi piace perchè renderai la vita più difficile al tuo rivale e, se lui vincerà, vorrà dire che avrà imparato qualche cosa dei dettati della "terza internazionale" ( te li ricorderai almeno nei passi fondamentali, spero ).. e quindi sarà più "capace" a sopravvivere.
Mi piace poi, anzi mi piacciono assai, i provvedimenti presi allo scadere dei mandati.......fanno tanta tenerezza, perchè sono immagine di grande debolezza!
Mi piace poi sapere che "la giunta predisporrà i criteri di accesso ai finanziamenti"; è un colpo da maestro! Per chi è in grado di capire il senso "terzointernazionalista" significa quanto segue: NON PRENDERANNO I SOLDI I DANNEGGIATI ( A FONDO PERDUTO, OVVIAMENTE ) ma individueremo criteri che saranno solo ed esclusivamente "clientelari"!
Ora, dopo aver "confessato" i miei punti di gradimento, voglio dirti cosa non mi piace:
Non mi piace e non mi è mai piaciuto che gli amministratori pubblici gettino nel cesso i soldi dei cittadini, a questo, semmai, pensano già i malviventi che gestiscono i tributi......la questione Publiconsult, San Giorgio, Tributi Italia non ti dovrebbe essere sconosciuta; in quel caso puoi chiedere a Pericu che dovrebbe averne ricordo anche se, penso, abbia esercitato un metodo di "rimozione"!
Non mi piace che tu prenda la parola in una sede - il comune di Lavagna - che della pessima abitudine di cui sopra (gettare i soldi pubblici nel cesso), ha fatto cartello elettorale e a questo proposito ti rimando alla lettura del bilancio del comune, alla lettura degli ultimi articoli del SECOLO XIX che affrontano l'argomento delle casse comunali ormai "svuotate", a qualche chicca, sconosciuta ai più, tipo i miliardi di lire che il sig. Jack Rock Mazreku, gestore del porto, deve alla collettività italiana sotto forma di canoni di concessione mai pagati (così come mai li hanno pagati i suoi predecessori della Cala dei Genovesi), di tributi locali e di oneri concessori rappresentati, per esempio, dal ripascimento annuale delle spiagge onde ristabilire la linea di costa preesistente; voglio ricordarti che siamo ancora in attesa che la dirigente dell'ufficio TARSU di Lavagna attivi le norme che le consentono di recuperare almeno tre milioni di euro di imposta che il sig. J.R.Mazreku ha incassato dagli utenti ma ha "scordato" di versare al comune; ad un comune che "deve" - per sanare le casse - imporre il pagamento della sosta a chi va all'ospedale per visitare i parenti/degenti!!
Voglio altresì ricordarti che un tribunale della Repubblica Italiana, quello di Genova, ha condannato il "concessionario" del porto di Lavagna a ripascere le spiagge del comune sino al termine del contratto concessorio nell'anno 2024; voglio ricordarti anche che la Porto di Lavagna spa, di cui J.R.Mazreku è amministratore, ha contestato il suo "obbligo" e, come ben dovresti sapere, il comune di Lavagna, anzichè attivare una sola delle numerose procedure disponibili, ha chiesto, non più di un anno fa, un finanziamento regionale per ottemperare alle mancanze contrattuali del gestore (chiedi a Vaccarezza e ad Armanino).
Se mai tu volessi approfondire, non farti ingannare dalle sciocchezze di quella amministrazione che ha, tra l'altro, gratificato il sig. J.R.M. del dono di ben 3 milioni di euro di ICI arretrata perchè - così disse l'amministrazione nel 2007 - "volevamo evitare i contenziosi !?!?
Non mi piace quindi che tu, oggi, spenda danaro pubblico in una direzione che non deve essere così "automatica e generalizzata" e ti suggerisco, quindi, di sollevare le imprese danneggiate, di risollevare il turismo ( se ne hai una "visione"), di mettere in grado il territorio di riprendersi creando ricchezza ma, prima di ogni cosa, attivati a recuperare i danari (chiamiamoli "ossigeno"...và) che il sig. J.R. ha bellamente trasferito alle isole Cayman così come è arcinoto ai pubblici amministratori della "ridente cittadina del Levante" che ti ha ospitato.
Chiudo con qualche chiarimento:
sono naturalmente conscio che tu voglia proseguire "senza macchie" la tua carriera di politico/amministratore ma, ti suggerisco, di evitare di circondarti sempre più e sempre più intensamente di yes men e di adulatori clientelari; credo che la situazione, che alcuni non vogliono vedere - e non ti vorrei tra questi - stia voltando al peggio e che occorra, ad un buon amministratore, una "visione" che tenda a costruire ricchezza territoriale intrinseca (sei un ingegnere e devi comprenderla meglio di altri); il percorso che porta a questo risultato passa per la volontà di leggere bene le critiche e farne tesoro.................
Nel 2005 sei stato favorito da due immense "porcate": il "dono" delle firme false che ti abbiamo messo sul piatto e la "rinuncia" di Biasotti a contestare le schede annullate a seguito della "dolosa" interpretazione dell'esito del voto disgiunto data dai presidenti di seggio, voluta "lassù dove si vuole ciò che si puote".
Buon anno, non solo a te, ma, in particolare, al popolo che deve digerire ciò che ancora per qualche mese uscirà dal tuo lavoro.
a.p.