lunedì 24 novembre 2008
Biasotti "tira il pacco" ai rapallesi!
In una gelida serata i cittadini rapallesi confluiti nella sala dell'Hotel Europa, dedicata all'incontro con il candidato alla presidenza regionale, Biasotti, hanno avuto una amarissima sorpresa: Biasotti aveva "da fare" a Roma !!!!!!!!
Così ai cittadini intervenuti è rimasta la possibilità di scegliere tra tre soluzioni:perdere tempo ad ascoltare inutili chiacchiere, oppure andare altrove, oppure ancora "digerire" la delusione e fingere di mostrare interesse rimanendo in sala!
Per un candidato ad una carica di alta amministrazione un "buco di programmazione", nel senso che si è rivelato nella sua pienezza ieri sera, ha qualche cosa di inquietante...................."aveva da fare a Roma" non è un messaggio rassicurante, anzi è molto preoccupante.
La cittadinanza ambisce ad avere contatti "epidermici" con i suoi rappresentanti, in particolare quando sono ancora nella fase della pre-candidatura.
Che Biasotti si stia .....defilando?
Ha un ragionevole dubbio sulle sue possibilità di successo?
Certo che per adesso Burlando gli è di molto superiore nella capacità e nella volontà di rapportarsi con il pubblico.
Resterà tutto così o ci saranno variazioni di comportamento ?
Biasotti deve migliorare parecchio nella sfera della comunicazione diretta.........principalmente mantenendo gli impegni e rendendosi disponibile.
Rimarremo in una posizione di osservazione attenta.
sabato 22 novembre 2008
Burlando tra la gente di Bogliasco
Il presidente della regione liguria, Claudio Burlando, ha presenziato a diverse occasioni di incontro nel comune di Bogliasco: ha visionato i danni della recente mareggiata, ha inaugurato un nuovo centro di contatto tra i cittadini e la ASL, ha "ascoltato" le lagnanze della popolazione.
Durante l'incontro con i cittadini gli sono state rivolte alcune domande di normale amministrazione: disservizi, disagi, deficienze strutturali.
Lui ha risposto da "buon amministratore genovese".
In sostanza ha detto che: "arriva dove può, dopo aver verificato dove può arrivare!!"
Ad una domanda molto differente dalle altre ha finto di dare risposta e gli abbiamo inviato la seguente e-mail della quale daremo conto degli sviluppi:
ECCO IL TESTO DELLA E-MAIL INVIATA A :
presidente.giunta@regione.liguria.it
da: ORAS 22 NOVEMBRE 2008
Nella riunione pubblica tenutasi in data odierna, in comune di Bogliasco, alcuni cittadini hanno rivolto domande al presidente Burlando.
Le risposte, dettagliate e precise, hanno soddisfatto gli intervenuti.
Nel caso delle domande poste dal rappresentante della associazione scrivente, è apparso invece un percorso netto e deciso di elusione dei temi.
Vorremmo qui ribadirli, consci della possibilità che siano sfuggiti all'attenzione del presidente Burlando.
Veniva chiesto se il presidente considerava scelta logica l'impianto di depurazione comprensoriale del Levante collocato in Fontanabuona, con riferimento ai percorsi di economicità, di funzionalità, di pubblicità e di convenienza sotto i profili: turistico, della qualità della vita di residenti e ospiti e della possibilità di ricavo economico e di nuove opportunità lavorative.
Il presidente Burlando rispondeva, da ingegnere, dicendo che si trattava di soluzione percorribile ed aggiungeva alcune visioni - prettamente tecniche - sulla validità del progetto (costo degli impianti e costo dei trasferimenti, costo delle sostituzioni ecc.)
Le risposte mancanti, fondamentali e "politiche" si riferivano a questi quesiti :
1) Come ritiene che sia possibile vendere nei pacchetti turistici il "valore delle acque di balneazione" quando i comuni non hanno depuratori; non hanno possibilità di realizzarli per evidente mancanza di spazi; se ricavassero gli spazi a mezzo di colmate i tempi e i costi sarebbero enormi; se comunque si scegliesse questo percorso ci sarebbe sempre pendente il dubbio della efficacia del trattamento con il conseguente ragionevole dubbio della qualità dello sversato in mare.
2) Ritiene che si possa continuare a lungo a sversare in mare prodotti che comunque avrebbero un valore di mercato altissimo - siamo così ricchi ?
3) Perchè ci si ostina a considerare i rifiuti solidi portatori di reddito da recupero, e quindi si spinge la differenziata, e non si pensa minimamente al valore enorme del "trattato" che proviene dal riciclo della depurazione ?
Queste sono risposte che un presidente di regione deve dare necessariamente, è un fatto politico!
Comprendiamo bene come sia facile per un ex ministro dei trasporti e ingegnere, rispondere con infiniti dettagli a domande "facili facili" che ineriscono i treni ma.......................la regione è anche altro!
Grazie per quanto vorrà rispondere e per la qualità, auspicabile, della risposta.
Nota: in attesa di risposta procederemo a rivolgere le medesime domande a Biasotti - probabile "competitore" nelle prossime elezioni regionali - nella riunione di lunedì sera a Rapallo.
ORAS
a.p.
sabato 15 novembre 2008
MASSIMA ATTENZIONE ! Come reagire ?

Mentre siamo intenti a diffondere il progetto del depuratore comprensoriale che recupererà milioni di metri cubi di acqua, arricchendo le popolazioni del levante, il governo, in ossequio a leggi economiche sovranazionali, a noi ben note, approva l'art . 23 bis del decreto 112, mettendoci a "rischio sete" per il futuro!

L'attenzione ai problemi sociali deve essere altissima!
La partecipazione è l'unica arma !
(Servizi pubblici locali di rilevanza economica).
1. Le disposizioni del presente articolo disciplinano l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei princìpi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti, secondo i princìpi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili.
2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei princìpi del Trattato che istituisce la Comunità europea e dei princìpi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei princìpi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità.
3. In deroga alle modalità di affidamento ordinario di cui al comma 2, per situazioni che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato, l'affidamento può avvenire nel rispetto dei princìpi della disciplina comunitaria.
4. Nei casi di cui al comma 3, l'ente affidante deve dare adeguata pubblicità alla scelta, motivandola in base ad un'analisi del mercato e contestualmente trasmettere una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all'Autorità garante della concorrenza e del mercato e alle autorità di regolazione del settore, ove costituite, per l'espressione di un parere sui profili di competenza da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della predetta relazione.
5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.
6. È consentito l'affidamento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato che tale scelta sia economicamente vantaggiosa.
In questo caso la durata dell'affidamento, unica per tutti i servizi, non può essere superiore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti indicata dalle discipline di settore.
7. Le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze e d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, possono definire, nel rispetto delle normative settoriali, i bacini di gara per i diversi servizi, in maniera da consentire lo sfruttamento delle economie di scala e di scopo e favorire una maggiore efficienza ed efficacia nell'espletamento dei servizi, nonché l'integrazione di servizi a domanda debole nel quadro di servizi più redditizi, garantendo il raggiungimento della dimensione minima efficiente a livello di impianto per più soggetti gestori e la copertura degli obblighi di servizio universale.
8. Salvo quanto previsto dal comma 10, lettera e), le concessioni relative al servizio idrico integrato rilasciate con procedure diverse dall'evidenza pubblica cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante. Sono escluse dalla cessazione le concessioni affidate ai sensi del comma 3.
9. I soggetti titolari della gestione di servizi pubblici locali non affidati mediante le procedure competitive di cui al comma 2, nonché i soggetti cui è affidata la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali degli enti locali, qualora separata dall'attività di erogazione dei servizi, non possono acquisire la gestione di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi, né svolgere servizi o attività per altri enti pubblici o privati, né direttamente, né tramite loro controllanti o altre società che siano da essi controllate o partecipate, né partecipando a gare. Il divieto di cui al periodo precedente non si applica alle società quotate in mercati regolamentati. I soggetti affidatari diretti di servizi pubblici locali possono comunque concorrere alla prima gara svolta per l'affidamento, mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, dello specifico servizio già a loro affidato. In ogni caso, entro la data del 31 dicembre 2010, per l'affidamento dei servizi si
procede mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica.
10. Il Governo, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni ed entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, nonché le competenti Commissioni parlamentari, adotta uno o più regolamenti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al fine di:
a) prevedere l'assoggettamento dei soggetti affidatari diretti di servizi pubblici locali al patto di stabilità interno e l'osservanza da parte delle società in house e delle società a partecipazione mista pubblica e privata di procedure ad evidenza pubblica per l'acquisto di beni e servizi e l'assunzione di personale;
b) prevedere, in attuazione dei princìpi di proporzionalità e di adeguatezza di cui all'articolo 118 della Costituzione, che i comuni con un limitato numero di residenti possano svolgere le funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali in forma associata;
c) prevedere una netta distinzione tra le funzioni di regolazione e le funzioni di gestione dei servizi pubblici locali, anche attraverso la revisione della disciplina sulle incompatibilità;
d) armonizzare la nuova disciplina e quella di settore applicabile ai diversi servizi pubblici locali, individuando le norme applicabili in via generale per l'affidamento di tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonché in materia di acqua;
e) disciplinare, per i settori diversi da quello idrico, fermo restando il limite massimo stabilito dall'ordinamento di ciascun settore per la cessazione degli affidamenti effettuati con procedure diverse dall'evidenza pubblica o da quella di cui al comma 3, la fase transitoria, ai fini del progressivo allineamento delle gestioni in essere alle disposizioni di cui al presente articolo, prevedendo tempi differenziati e che gli affidamenti diretti in essere debbano cessare alla scadenza, con esclusione di ogni proroga o rinnovo;
f) prevedere l'applicazione del principio di reciprocità ai fini dell'ammissione alle gare di imprese estere;
g) limitare, secondo criteri di proporzionalità, sussidiarietà orizzontale e razionalità economica, i casi di gestione in regime d'esclusiva dei servizi pubblici locali, liberalizzando le altre attività economiche di prestazione di servizi di interesse generale in ambito locale compatibili con le garanzie di universalità ed accessibilità del servizio pubblico locale;
h) prevedere nella disciplina degli affidamenti idonee forme di ammortamento degli investimenti e una durata degli affidamenti strettamente proporzionale e mai superiore ai tempi di recupero degli investimenti;
i) disciplinare, in ogni caso di subentro, la cessione dei beni, di proprietà del precedente gestore, necessari per la prosecuzione del servizio;
l) prevedere adeguati strumenti di tutela non giurisdizionale anche con riguardo agli utenti dei servizi;
m) individuare espressamente le norme abrogate ai sensi del presente articolo.
11. L'articolo 113 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, è abrogato nelle parti incompatibili con le disposizioni di cui al presente articolo.
12. Restano salve le procedure di affidamento già avviate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
domenica 9 novembre 2008
Meeting sul paesaggio, la Regione si avventura verso un progetto organico ?
Nei giorni 13 - 14 - 15 novembre si terrà il convegno organizzato dalla regione.
Cliccare qui sotto per aprire la brochure.................
Meeting sul paesaggio